Ombre sull'Adunata

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    Riporto alcune critiche, scelte tra la trentina giunte in redazione, all’Adunata di Asiago, significando che i disagi che hanno colpito tutti noi sono ben poca cosa se paragonati ai sacrifici dei giovani soldati di novant’anni fa che sull’Altopiano bloccarono l’attacco avversario salvando l’Italia dall’annientamento. Con conseguenze inimmaginabili per la storia dell’Europa.

    • Organizzazione dei campi deficitaria; viabilità inadeguata, nessuna assistenza alle persone bloccate. Prima di scegliere la sede in piccoli centri bisogna pensarci non una ma dieci volte.

    Mistrali Fabrizio Sella di Lodrignano (PR)

    • Manifesto la mia disapprovazione sulla logistica dell’adunata: sono rimasto imbottigliato nel traffico per sei ore. Massimo Barbero Genova Quando le sezioni trentine sono arrivate di fronte al Sacrario si sono aperte le cateratte del cielo e gli alpini fermi a prendere l’acqua con orgoglio e dignità. Ma quattro ufficiali in servizio davanti ai veci infradiciti sfoggiavano vezzosi ombrellini pieghevoli.

    Stefano Pelati Rovato (BS)

    • Sono rimasto esterrefatto dai trabiccoli in giro per Asiago. Ho chiesto ad alcuni motociclisti della P. S. come mai non agissero, ma mi hanno risposto che non potevano fare nulla perché non autorizzati dal prefetto. Purtroppo, per la gente, questi sono i nostri biglietti da visita.

    Italo Perosa Latisanotta

    • Sono un autista soccorritore della P.C. ANA e ho prestato servizio ad Asiago in occasione dell’Adunata Nazionale. Venerdì notte veniamo chiamati per un intervento in piazza Duomo: uomo a terra privo di conoscenza. Arriviamo sul posto, cominciano i primi insulti e commenti pesanti di alcuni civili: lasciatelo riposare, non rovinate la festa in questo modo. Con calma spiego che c’è stata una chiamata al 118 e quindi siamo obbligati a intervenire… Abbasso la barella, mi chino e mi arriva un calcio nella schiena; finisco a terra, mi alzo e mi accorgo che io e l’altro soccorritore (54 anni non un bambino) siamo accerchiati da una decina di persone mal intenzionate tra cui noto delle penne nere e non ragazzini. Rimettiamo il paziente a terra e mentre scappiamo, cominciano a prendere a calci l’ambulanza, a sferrare pugni sui vetri e a romperci un lampeggiante. Lascio a voi ogni commento!

    Lettera firmata

    Volutamente ho tralasciato i messaggi positivi: ringrazio chi li ha mandati ma mi attengo a una norma tutta alpina di non riposare sugli elogi.