Storia di un alpino

    0
    163

    Ieri ero in giro per Asti, passando nelle vie delle città, il clima di festa dovuto all’arrivo degli alpini il 15 maggio si fa sentire come una folata di tricolore nell’aria. Mi sono accorto che un evento così atteso, gioioso che per anni ha dato gioia anche a me come alpino, quest’anno mi rende malinconico.

     

    Il motivo di questo sentimento è la scomparsa il mese scorso di un grande uomo, Secondo Fassio, alpino da sempre, nonché mio padre. Classe 1931, nato da famiglia di contadini che si sono sempre accontentati di poco, diventa prima panettiere, poi lavoratore della Way Assauto, dove lavorerà fino alla meritata pensione. Uomo sempre onesto, sorridente e gentile con tutti, padre affettuoso e marito presente e premuroso, la sua scomparsa improvvisa ci ha spezzato il cuore e ci ha lasciati molto soli. Dopo aver partecipato a tutte le Adunate in giro per l’Italia, finalmente gli Alpini sfilano nella sua amata Asti, questo evento lo stava aspettando con fermento, sarebbe finalmente salito sulla famosa camionetta per sfilare come vecio alpino, visto che e gambe ormai malferme e l’età, non gli avrebbero permesso di sfilare a piedi. Purtroppo la sua penna nera non parteciperà a questa Adunata. L’unica cosa che mi conforta è sperare che si possa sedere comodo nel suo riposo celeste, con i suoi amici vicino a vedere la sfilata come se fosse un bel film, e che questo lo renda ugualmente felice. Ciao Papà. Ti voglio bene e mi manchi

    tuo figlio Sandro

    Ci uniamo al lutto, con ammirazione per tanto padre e tanta vicinanza ad un figlio orgoglioso d’essergli figlio.