Riportiamoli a casa

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    “Gli Alpini per i Marò”, e “Sosteniamo i nostri Marò” si leggeva nello striscione portato dagli alpini alla pacifica dimostrazione organizzata a Roma per chiedere la liberazione dei due fucilieri di Marina Salvatore Girone e Massimo Latorre, trattenuti da oltre 20 mesi in India ed accusati di aver ucciso due pescatori scambiati per pirati in acque internazionali. Una sfilata, aperta dalla fanfara della sezione Abruzzi, ha preso le mosse sotto una pioggia battente da piazza della Bocca della Verità per raggiungere piazza Santissimi Apostoli, passando davanti al Campidoglio e all’Altare della Patria.

     

    C’erano centinaia di rappresentanti delle associazioni d’Arma. La rappresentanza più folta è stata quella degli alpini, – la loro partecipazione era stata richiesta con una lettera dal presidente nazionale Favero, inviata a tutte le Sezioni e al CDN – guidata dal vice presidente nazionale vicario Adriano Crugnola con il delegato dell’ANA a Roma Federico di Marzo e i consiglieri nazionali Antonello Di Nardo, Cesare Lavizzari e Salvatore Robustini. Inoltre 22 vessilli e una cinquantina di gagliardetti.

    In testa al corteo Vania, la moglie di Girone, e Paola, la compagna di Latorre. Al termine della sfilata, fra i vari interventi c’è stato quello di Vania Girone, che ha letto un messaggio del marito: “Ogni giorno che passa – ha scritto – sento sempre più il dovere di mantenere alto l’onore di un soldato italiano e della nostra Nazione”. Infine una promessa: “Se non tornano a casa per Natale, andremo noi da loro”.