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Quarant’anni fa, su impulso dell’allora presidente sezionale Aldo Specogna, nacque il gruppo di Primulacco, frazione del comune di Povoletto, oggi guidato con impegno e passione da Mario Crast che ha saputo, senza clamori, custodire i valori alpini particolarmente preziosi nel momento che stiamo vivendo. Il traguardo del 40° è stato celebrato con una due giorni - il 27-28 aprile - durante la quale si sono avuti momenti solenni e altri di festa e allegria. Sabato sera è stato allietato dal coro alpino di Passon, dal coro sezionale Monte Nero e dalla fanfara dei congedati della Julia hanno permesso di assaporare le più belle melodie e cante della tradizione alpina.
Il gruppo di Felino ha compiuto novant’anni, festeggiati con due importanti momenti. La sera del sabato presso il cinema-teatro comunale, alla presenza di un folto pubblico e di tante penne nere, si sono esibiti, con un vasto repertorio di canti, i cori alpini “Colliculum” di Collecchio e “Cantafabula” di Felino.
Vorrei esprimere la mia opinione in merito all'articolo apparso sul numero 6 di giugno de L'Alpino, “Vivi le Forze armate” rappresenta davvero uno spreco di soldi, per 3 settimane di un qualcosa che non è neppure paragonabile lontanamente alla vera esperienza che si fa nell'esercito o in qualunque altra forza armata!
“Ora ha un senso cantare Stringiamci a coorte, siam pronti alla morte. L’Italia chiamò, dice Elena, 18 anni, liceo linguistico. “Ho imparato che di fronte alla fatica hai due possibilità: arrenderti o affrontare la situazione e crescere”. Le fa eco Daniela, 17 anni, liceo classico: “L’alzabandiera mi è rimasto nel cuore… e poi le escursioni, dolori alle gambe, alla schiena e alle spalle per il peso dello zaino, vesciche ai piedi e ginocchia gonfie per i più “veci”, ma lo sforzo e la stanchezza sono stati ricompensati da paesaggi mozzafiato! È stata una delle esperienze più belle e significative che abbia potuto vivere finora… Ho riscoperto i valori dell’amicizia, della collaborazione, del rispetto e dell’adattamento alle diverse situazioni…”.
Il coro Malga Roma si è formato nel 1993, nell’ambito della Sezione di Roma. La sua caratteristica è il repertorio specialistico, costituito dai canti alpini e dai classici della montagna, con l’esclusione sia di composizioni contemporanee, sia di brani che non hanno attinenza con la tradizione militare alpina e, più generalmente, con la cultura montanara.
Caro direttore, la risposta che hai dato a Massimo Giara di Vercelli (L’Alpino n° 6) esprime il mio pensiero: nessuna paura bisogna avere della preghiera (fatta di parole, opinabili, da discutere, ecc); paura bisogna avere di perdere gli alpini.
La casa “Via di Natale”, voluta dall’alpino Franco Gallini, è una struttura realizzata per sostenere e aiutare gli ammalati di tumore e si trova ad Aviano, accanto al Centro di Riferimento Oncologico. Sotto la pioggia battente un migliaio di penne nere, precedute dal già presidente nazionale Corrado Perona e da quello sezionale Giovanni Gasparet, hanno partecipato alla “lucciolata”.
Caro direttore, credo di avere sentito il fremito della tua penna nella recente corrispondenza con i lettori, specialmente in risposta all’artigliere poco patriottico o di fronte ad un certo conformismo. A me sembra che l’alpino e il sacerdote abbiano trovato una buona sintesi concettuale. Il compito è difficile, almeno quanto lo sforzo di indicare il nostro futuro associativo, ed è destinato soprattutto a chi ha un’idea approssimativa del significato di essere alpini e a chi non percepisce certi pericoli.
Non posso nascondere il mio rammarico per quanto ho potuto verificare in occasione dei funerali del compianto presidentissimo Nardo Caprioli. Nell’occasione la cosa potrà essere sfuggita a tanti, ma non sicuramente agli alpini presenti e spero ai miei presidenti e rispettivi consigli. Mi riferisco alla totale assenza di anche un solo alpino in divisa.
In visita ai parenti a Perth insieme alla moglie Antonietta, Renato Coldagelli, capogruppo di Gordona, sezione di Sondrio, ha fatto visita a Roberto Puntel, presidente della sezione di Perth (le due mogli sono cugine).
Il 5 e 6 ottobre a Conegliano in occasione del raduno degli alpini della Sezione si svolgerà anche quello del Gruppo di artiglieria da montagna “Conegliano”.
Per la Julia è quasi tempo del ritorno in Patria: la sua missione in terra afgana, iniziata il 24 marzo scorso, sta infatti per concludersi. A metà di questo mese di settembre rientrerà la Bandiera di guerra dell’8° Alpini ed entro i primi di ottobre l’intera brigata sarà in Italia, sostituita dalla brigata di fanteria Aosta. La cerimonia di benvenuto alla Julia si svolgerà a Udine, entro la prima decade dello stesso mese.