L'uranio impoverito

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    Ennesimo servizio delle Iene sulla quaestio uranio impoverito. Il problema è noto, meno noto quanto i vertici politici, ma soprattutto militari, conoscevano. Hanno prima taciuto, poi ostacolato le richieste di risarcimento fatte dai militari malati o dalle loro famiglie. Intanto è morto un altro militare dell’arma, un tumore all’intestino riconducibile al linfoma di Hodgkin che ha caratterizzato tutte le vittime dell’uranio impoverito. Ormai la cosa è riconosciuta anche dal Pentagono, non c’è più alcun dubbio. Mi chiedo che posizione assuma l’A.N.A., se vuole essere un’Associazione forte e matura, lontana dai trabiccoli e dalle sbronze delle adunate. Essere dalla parte sempre e comunque di chi è all’estero con un fucile in mano a far del bene non vuol dire essere necessariamente dalla parte di chi comanda.

    Gianni Malnati

    Il problema c’è, molti ne parlano, pochi lo fanno con competenza o senza strumentalizzare drammi che invece devono essere affrontati con senso di responsabilità. Che i vertici politici e militari abbiano taciuto e poi ostacolato le richieste di risarcimento lo dici tu e lo pensano in molti, ma l’unica cosa certa che a noi risulta è che il Ministro della Difesa abbia istituito una Commissione d’inchiesta che ha accertato un eccesso, statisticamente significativo, di casi di linfoma di Hodgkin . Altri risultati certi di studi, complicanze e definizione di contenziosi non risultano di pubblico dominio.

    Non abbiamo elementi per esprimere sfiducia nell’operato degli inquirenti. Se e quando avremo a disposizione informazioni certe di soprusi, manipolazioni, ingiustizie nei confronti dei nostri soldati, non dubitare: saremo dalla loro parte. La nostra Associazione è forte e matura proprio perché non coltiva la cultura del sospetto e, in materia così delicata e complessa, si attiene a dati e fatti che non siano solo diffusi dai mezzi di comunicazione, ma documentati da autorità istituzionali competenti.

    Non abbiamo complessi di sudditanza nei confronti di politici o vertici militari, ma nemmeno siamo tentati dalle sirene degli scoop a sensazione. In passato ci siamo battuti coraggiosamente, spesso da soli, quando sono state fatte scelte importanti che non condividevamo. Continueremo a farlo, forti del fatto che non abbiamo interessi di parte, di carriera o di portafoglio da difendere.