Il 26 settembre il Gruppo di Altavalpolcevera ha festeggiato il suo secolo di vita. Sulla torta preparata per la festa si leggeva “100 anni ma non li dimostra”, sì perchè il sodalizio, composto da 120 iscritti (98 alpini e 22 aggregati) oggi è più vivo che mai e svolge numerose attività al servizio della cittadinanza di Pontedecimo e non solo. Per la precisione la data di nascita è il 10 maggio 1921, su iniziativa di 10 soci fondatori, ben 11 sono stati i Capigruppo (dal 2019 l’alpino Giovanni Ponte). Il maltempo purtroppo non ha consentito di effettuare la sfilata per le vie cittadine, che erano state imbandierate di tricolori, comunque nonostante le avverse condizioni atmosferiche tutto si è svolto nel migliore dei modi, nel rispetto della normativa Covid.
Al mattino con la direzione attenta del cerimoniere alpino Roberto Brisca, ha avuto luogo l’alzabandiera con la partecipazione della neonata fanfara sezionale di Genova e del suo trombettiere Roberto Lombardo. Hanno partecipato alla cerimonia ben 20 gruppi sezionali e i rappresentanti della Sezione di Genova, tra cui il Presidente Stefano Pansini, la Sezione di Savona, autorità regionali e comunali e molte associazioni locali. A seguire ha avuto luogo la scopertura della stele (penna in legno lavorata da Michele Vixella Balostro) con una madrina d’eccezione, Giuseppina Boccardo, vedova del compianto alpino Silvio Scotto recentemente “andato avanti”. Dopo la colazione con focaccia e vino bianco e le allocuzioni di rito da parte delle autorità civili e militari con la consegna degli omaggi, la fanfara si è esibita fra gli applausi in un repertorio rigorosamente alpino.
La manifestazione è proseguita con la deposizione di una corona ai Caduti nella piazza dei Partigiani antistante la Chiesa dove è stata celebrata la Messa con l’intervento molto emozionante del coro Monte Bianco. La giornata si è conclusa con il pranzo, preparato dal Gruppo Altavalpolcevera, nella grande struttura polivalente della Soc. Una gran bella festa per celebrare il centenario che non rappresenta certo un punto di arrivo, ma un nuovo inizio, dopo la grave pandemia, per la vita associativa dei Gruppi e delle Sezioni alpine, non solo di Genova.
Carlo Mereta