Una via dal nome controverso
Mi ha molto stupito la presa di posizione dell’alpino Bonfanti sul cambiamento del nome di una via di Pelugo, piccolissimo paese della val Rendena, da via De Gasperi a via dei Kaiserjäger. Certo, concordo con lui che cancellare un grande personaggio che ha fatto moltissimo per il nostro Trentino non è stata un’idea geniale.
NAPOLI – Il gen. Gamba in visita alla Sezione
Il generale Ignazio Gamba, comandante della brigata Julia, ha fatto visita alla sezione ANA di Napoli assieme al col. Flavio Lauri, comandante del 3° artiglieria da montagna, al ten. col. Cagnazzi e al luogotenente Sferragatta. A fare gli onori di casa, in assenza del presidente Marco Scaperrotta, c’era il vice presidente e capogruppo di Napoli-Centro Mariano Putignano insieme ad un gruppo di alpini.
Voci da Nikolajewka
Gennaio 1963. Le percussioni, sulle pelli tirate degli otto tamburi imperiali della fanfara alpina “Taurinense”, ritmano il passo e si sentono ancora, attutite appena dal trascorrere inesorabile del tempo. La città, dalla Loggia al Duomo vecchio, mentre fasci di luce tricolore fendono il velo di nebbia che avvolge le bare di chi, finalmente, ritorna a baita, rende muto il brusio di tanta gente attanagliata, sorpresa, stupita, avvinta da un così composto corteo.
Un segno di vita
Tanti anni fa ho avuto l’onore e la gratificazione di prestare servizio militare nel 1° reggimento artiglieria da montagna: i 18 mesi trascorsi hanno lasciato in me una traccia profonda e la consapevolezza di quei valori oggi purtroppo screditati sulla strada della totale indifferenza.
PADOVA – Il monumento al “Capitano santo”
Ogni anno il gruppo di Este organizza sul monte Colombara (Asiago) una Messa in suffragio del capitano Guido Negri, Servo di Dio, chiamato dagli alpini “Capitano santo”. Alla testa della sua Compagnia, morì durante un assalto alle trincee austriache il 27 giugno 1916, colpito al cuore da una pallottola austriaca. Pur essendo al fronte in prima linea si recava nei paesi più vicini facendo anche 10-15 chilometri a piedi per partecipare alla Messa e fare la Comunione, a digiuno dalla mezzanotte del giorno precedente.
ASIAGO – A Foza in ricordo dei Caduti
Gli alpini di Foza hanno celebrato l’85° anniversario di fondazione con alcuni importanti appuntamenti di carattere storico. Alla presenza di una rappresentanza del 5° reggimento Alpini, guidata dal col. Michele Biasiutti comandante del reggimento, è stata deposta una corona di fiori alla Selletta Stringa – Melette di Foza – in onore del col. Oreste Pirio Stringa, a cui è stato intitolato il Gruppo.
Un alpino "ecumenico"
Pregiatissimo direttore, ho letto l’articolo “alpini e basco” nel numero di dicembre 2013 e la cosa mi ha rispolverato un piacevole ricordo della naja. Deve sapere che avrei preferito andare nei carabinieri ausiliari, visto che padre e nonno ne avevano fatto parte, in alternativa l’alpino... ma nel 1968 il destino mi ha portato a Roma dove ho frequentato la scuola allievi sottoufficiali dell’esercito, alla Cecchignola, quindi niente berretto rigido e niente penna sul cappello ma basco.
BALCANICA-CARPATICA-DANUBIANA – Gruppo Ungheria: concerto e gemellaggio
Il gruppo ANA Ungheria “gen. Giuseppe Dal Fabbro”, della sezione Balcanica Carpatica Danubiana, ha concretizzato la richiesta fatta un anno fa dalla sezione di Csongrad (Ungheria meridionale) dell’Associazione Nazionale Riservisti Ungheresi, di proporre una serata musicale di un coro alpino.
Il suono della storia
Caro don Bruno, ho letto con particolare attenzione la lettera di Marco Baraldin che rievoca un particolare delle sue avventure durante la ritirata in Russia del gennaio 1943 nel btg. Genio alpino della Tridentina. Ha ricordato lo scontro al passaggio a livello di Nikolajewka e subito ho avuto un brivido per questo racconto. Nel lontano 1943 ero stato informato personalmente dagli stessi protagonisti, rientrati al battaglione decimati, ma sopravvissuti grazie al generale Reverberi.
Alpino nell'animo
Gentile direttore, le scrivo in relazione alla lettera contenuta nel numero di ottobre di Giovanni Galeazzi di Milano e ripresa da Renzo Ronzani di Lusiana nel numero di dicembre. Sono nato a Santa Caterina di Lusiana nell’Altopiano di Asiago e nonostante avessi espresso nel colloquio di fine visita di leva ad un colonnello il desiderio di assolvere il servizio nelle truppe alpine, motivando questa mia volontà per avere uno zio reduce dalla Russia nella mitica Julia, ho svolto il servizio militare nell’Aeronautica Militare.
L’onore violato
La vicenda che da due anni vede due fucilieri di marina trattenuti in India sotto l’accusa, mai ancora diventata vero e proprio capo d’imputazione, di aver sparato e ucciso due pescatori indiani è tra le cose più avvilenti che mi sia mai capitato di raccontare. Intanto, per l’accusa in sé. Non ho mai nascosto di conoscere e di considerare un amico Massimiliano Latorre. L’ho conosciuto in circostanze difficili, a Kabul, quando mi recavo ogni giorno, nella primavera del 2007, all’aeroporto militare per fare un servizio sugli elicotteri della Marina, a base “Pantera”.
Mesi intensi per il 1° da montagna
Gli ultimi mesi dello scorso anno sono stati particolarmente intensi per gli oltre duecento uomini del 1° reggimento artiglieria da montagna di Fossano, impegnati in Sardegna con l’esercitazione di artiglieria “Shardana” e subito dopo nelle valli del cuneese con l’addestramento in montagna, sui sentieri delle Valli Stura e Pesio. Attività che dai primi giorni di dicembre sono state affiancate dall’Operazione “Strade Sicure” a Torino e in Val Susa. Per il col. Davide Scalabrin, dallo scorso settembre nuovo comandante del 1° reggimento, questo è stato un importante banco di prova per testare le capacità del suo personale.