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lunedì, 5 Maggio 2025

L’Adunata siamo noi

«Ma che cosa ci andate a fare tutti gli anni alla stessa trita e ritrita rappresentazione di voi stessi? È sempre la solita minestra!». La domanda di un amico privo di esperienza militare non mi stupisce. Capisco che da fuori l’Adunata possa sembrare ormai ripetitiva. Per tanti di noi e per me non è così.

Uomini di valore

Domenica 14 maggio, prima che iniziasse la sfilata, ho letto su un quotidiano un articolo che mi ha indignato per la ovvietà e la stupidità delle descrizioni fatte dall’autore su noi alpini. Come al solito, ma speravo che ormai nel terzo millennio certe posizioni preconcette fossero state rimediate da un minimo di informazione e di cultura, siamo definiti gli ubriaconi di sempre, pieni di alcol dalla mattina alla sera, un po’ buffoni di corte per il divertimento dei cittadini ospiti. 

Grazie di cuore

Sono un alpino di 68 anni e da 44 anni sono associato all’Ana. Con queste mie poche righe sono da lei per esprimere e per dirle che ogni volta che ricevo il mensile della nostra rivista L’Alpino è sempre una ventata di gioia, dove passo passo ho visto crescere la nostra rivista sia nella grafica, ma soprattutto nei contenuti e negli argomenti interessanti e godibili. 

La mia Adunata del Piave

La mia Adunata del Piave Se non fossi tanto incline alla commozione, come invece sono, probabilmente gusterei molto meno l’Adunata nazionale. Mi sembra quasi che il frequente inumidirsi degli occhi nel corso delle varie cerimonie che si susseguono faccia da condimento al piacere di esser presente. Insomma, il sapore migliora. Dopo tanti anni di partecipazione, l’Adunata, pur con il suo cerimoniale standard, è misteriosamente sempre nuova, tutta da scoprire. 

L’Assemblea dei delegati 2017

I delegati Ana si sono riuniti in assemblea il 28 maggio scorso al centro congressi “Promo.ter Unione” di Milano. All’ordine del giorno c’era l’elezione...

VALSESIANA – Una biblioteca alpina

Ce l’abbiamo fatta! Dopo quattro anni di lavoro la biblioteca sezionale è una realtà, bella ed efficiente. Durante il trasferimento dalla vecchia sede alla nuova, il patrimonio librario sezionale fu imballato e riposto in un magazzino in attesa di sistemazione. Il lavoro di catalogazione e in alcuni casi di restauro, è terminato grazie anche e soprattutto all’aiuto di Marinella Mora. Tutto il materiale ha trovato posto nella nuova sede della biblioteca.

Il servizio di leva

Ho prestato servizio nel 1965-1966 come sottotenente presso il btg. Susa a Pinerolo. Vorrei riscontrare la lettera di Flavio Manfredi (si tratta forse dell’allora tenente Manfredi, poi generale, anche lui in servizio al medesimo btg. Susa? Se è così, lo saluto con tanta amicizia). Bene, in quel periodo si preparava la spedizione a Bardufoss in Norvegia per una esercitazione Nato in un sito e stagione (marzo) in cui potevano verificarsi rigidissime temperature tipo Russia.

TRENTO – La casa dell’amicizia

A settembre 2013 gli alpini di Trento decisero di partire con il grande progetto di costruzione della “Casa dello Sport Tina Zuccoli” in quel di Rovereto Secchia, comune di Novi (Modena), uno dei paesi maggiormente colpiti dal terremoto del 2012. C’era tuttavia un’incognita: la costruzione sarebbe riuscita a diventare un centro di aggregazione utile a tutta la comunità? Oppure sarebbe stata solo una cattedrale nel deserto?

I nuovi mezzi di comunicazione

Mi ha particolarmente coinvolto la lettera, su L’Alpino di febbraio di Ermanno Germanetti che ha affrontato un argomento sempre più ostico, quello della comunicazione. Personalmente mi permetto di esprimere una mia opinione in proposito. Sono un vecio alpino e di conseguenza non certo figlio di questo moderno mondo di comunicazione così tecnologicamente, velocemente e freneticamente avanzato.

TORINO – Sempre pronti!

Gli alpini del Gruppo di Santena, fedeli al loro motto “Sempre prunt se a’ niè damamca” (sempre pronti se ce ne è bisogno), ha festeggiato il suo 85º anno di fondazione. Protagonista insieme alle tante penne nere c’era, immancabile, il grande tricolore a testimoniare l’amor di Patria. Due giorni vissuti intensamente, iniziati con la Messa per ricordare gli alpini del Gruppo “andati avanti”. Sono così ritornati in mente tanti volti, i vari aneddoti e i tanti sorrisi dei soci che con amicizia, impegno e lavoro hanno scritto la storia del Gruppo.

Quello che il Piave racconta

La 90ª Adunata celebra quest’anno la sua storia sulle rive del Piave. Non importa se al di qua o al di là, se a destra o a sinistra. Questa è materia per i benevoli sfottò di chi popola le sue sponde. Per i fatti qui accaduti e per la coscienza civile del Paese, il Piave fu il sussulto di coscienza dopo la sconfitta di Caporetto. Come ha scritto il giornalista Cazzullo, qualche tempo fa, «furono il Piave, il Grappa a trasformare una guerra che era meglio non fare, in una guerra fondativa. 

Parole che lasciano il segno

Da alcuni anni partecipo come relatore alla Giornata del Tricolore nelle classi terze della scuola secondaria di primo grado (ex scuola media) e da un paio di anni facciamo coincidere la giornata con la visita al Museo della nostra Sezione. 

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