Il servizio di leva

    0
    78

    Ho prestato servizio nel 1965-1966 come sottotenente presso il btg. Susa a Pinerolo. Vorrei riscontrare la lettera di Flavio Manfredi (si tratta forse dell’allora tenente Manfredi, poi generale, anche lui in servizio al medesimo btg. Susa? Se è così, lo saluto con tanta amicizia). Bene, in quel periodo si preparava la spedizione a Bardufoss in Norvegia per una esercitazione Nato in un sito e stagione (marzo) in cui potevano verificarsi rigidissime temperature tipo Russia.

     

    Io fui incaricato preliminarmente di sperimentare in alta quota (Monti della Luna) l’equipaggiamento approntato dagli alti comandi e purtroppo dovetti constatare che i nuovi calzari rilasciavano la concia dopo il primo giorno di uso in terreno innevato e la tenda “isotermica” prendeva facilmente fuoco all’accensione del fornello “primus” adibito al riscaldamento. Al rientro in caserma, dopo tre giorni, ricordo che, in sede di circolo ufficiali, criticai quanto constatato e mi espressi con un parallelo con l’incoscienza di chi mandò in Russia i nostri ragazzi con equipaggiamenti inadeguati al clima e ai combattimenti che avrebbero dovuto affrontare contro un nemico dotato di fucili mitragliatori (contro il nostro caro e amato ma obsoleto 91) e di vestiario e calzature a prova di gelo. Mi fu replicato piuttosto duramente e quindi zittii. Vorrei però rammentare al signor Manfredi che il servizio di leva non è soltanto militare ma è anche e soprattutto un servizio sociale. Quel servizio non ci riusciva? Allora andava riformato, magari alla Svizzera, ma non soppresso. Tanto più che i reparti militari di élite con volontari si potevano creare ugualmente. Il cittadino in uniforme però è un’altra cosa. La sua funzione, pur nel rigoroso rispetto della disciplina, era anche tra l’altro il trait d’union tra il mondo civile e quello militare con, tra l’altro, un non sottovalutabile controllo del primo sul secondo.

    Gaio Croci, Salsomaggiore Terme (Parma)

    La verità è sinfonica e non solo questione di punti di vista. Grazie caro Gaio.