Caro amico, ciao
Alle dieci di mattina di venerdì 17 febbraio ricevo una telefonata: questa notte Carlo Vicentini è “andato avanti”. Resto frastornato: ho perduto un grande amico, vero e schietto. Non so che fare o che dire. Prendo tempo. Dal librone “Aosta ’41: c’ero anch’io” cerco qualche cenno a Carlo, che fu allora con me nei Battaglioni universitari, mandati dal duce in guerra con una circolare speciale (la 4080/B/21!) che aboliva ogni esenzione. Carlo Vicentini in quella retata era uno dei più anziani.
Un piccolo contributo
Sono un alpino dell’Abruzzo, visto la nostra situazione critica per il terremoto e l’abbondante nevicata, proporrei l’abbonamento gratis per l’anno 2017 per chi ha subito danni documentabili, presentandoli ognuno nella propria sede. Sicuro di un vostro interessamento un piccolo pensiero che sarà sicuramente apprezzato.
Angelo Di Giuseppe
Caro Angelo, ti stimo
Il 17 gennaio mi sono finalmente arrivate le copie de L’Alpino di dicembre e gennaio. Il suo editoriale e quello del Presidente sono sempre un “concentrato” di umanità e di rigore alpino. Sono nell’anno dei settanta e quanto pubblica nelle lettere al direttore e nelle sue risposte, mi fa uscire qualche lacrima, non per protagonismo, ma per il mio essere alpino da quasi cinquant’anni come lo era stato mio padre, andato avanti nel lontano 1980.
In viaggio verso sud
In seguito a vari sopralluoghi sono stati individuati quattro interventi, uno per ognuna delle nostre Sezioni direttamente coinvolte nel terremoto che ha colpito il Centro Italia. I progetti sono stati presi in considerazione dopo aver consultato i sindaci, la gente e gli alpini del posto e prevedono la realizzazione di strutture polifunzionali a carattere definitivo da realizzarsi entro quest’anno, in modo da rispondere concretamente e tempestivamente alle esigenze della popolazione. Ad oggi sul conto aperto dall’Ana per la raccolta di fondi per le popolazioni terremotate del Centro Italia vi è la somma di 1.148.000 euro. Nel Consiglio Direttivo Nazionale del 25 febbraio verranno discussi gli interventi da realizzare.
Personaggi di Marca
Il territorio trevigiano, in cui si svolgerà la 90a Adunata Nazionale in maggio, è anticamente conosciuto come “Marca Gioiosa et Amorosa”, cantata dai poeti trovatori e frequentata da illustri umanisti. Oggi è famosa nel mondo anche per essere “laboriosa”, poiché qui hanno trovato terreno fertile piccole imprese e grandi industrie conosciute in tutto il mondo e operanti nei più svariati settori: dall’abbigliamento, agli elettrodomestici senza trascurare l’enogastronomia che vanta prodotti di fama internazionale (pensiamo solo al prosecco e al tiramisù).
IMPERIA – Pontedassio: una giornata da ricordare
Un 4 Novembre da ricordare per il Gruppo di Pontedassio che nel quadro delle manifestazioni legate al 98º anniversario della Vittoria, della Festa delle Forze Armate e dell’Unità nazionale ha ospitato il generale di Divisione Marcello Bellacicco, vice Comandante delle Truppe Alpine e Comandante della brigata Tridentina.
Aiuti senza tregua
Sono in autostrada e mi sto recando con Michele Longo a un appuntamento di protezione civile nel Veneto. È il 18 gennaio, il cielo è terso e il sole illumina le montagne. Una situazione climatica totalmente differente da quella delle regioni dell’Italia centrale, colpite dalle abbondanti nevicate.
Questioni alpine
Rientrato dall’Adunata di Asti e appreso che l’Adunata successiva sarebbe stata a Treviso ho immediatamente contattato il consorzio di promozione turistica di Treviso per sentirmi dire che non esisteva alcun letto se non nel raggio di 40 chilometri.
MILANO – In classe con gli alpini
Mattia chiede se hanno fatto la guerra, Lorenzo chiede com’è stato difficile usare il cannone. Queste sono soltanto due di alcune domande che i bambini delle classi terze, quarte e quinte della scuola elementare di Valera Fratta hanno posto agli alpini del Gruppo di Lodi durante una visita alla vigilia della commemorazione della giornata delle Forze Armate.
Risponde il sindaco
In riferimento a quanto affermato da parte del sig. Andrea Cavazza, nella lettera da voi pubblicata in data 9 gennaio 2017 (La memoria sfregiata), ricorre l’obbligo, da parte mia, di formulare alcune considerazioni a fronte di esternazioni sottese a opinioni politiche spiccatamente avverse e a questioni in essere, di carattere strettamente personali, nei confronti dell’attuale Amministrazione comunale.
Ora pensiamo agli aiuti
Le scrivo perché sono stato sconvolto dal modo in cui sono state trattate le popolazioni del Centro Italia. Lasciamo perdere le manifestazioni politiche di vicinanza a questi poveri disgraziati “Non vi lasceremo soli ” e “Lo Stato farà la sua parte” ed altre amenità del genere. Passerelle televisive con codazzo di giornalisti al seguito, “non è il caso di alimentare altre problematiche e via discorrendo”.
Addio Corpo Forestale dello Stato
È noto come le popolazioni montane, e non solo esse, sono state da sempre legate agli alpini e ai forestali. Nel condividere questo legame affettivo, vorrei rivolgere un riconoscente saluto a tutti coloro che hanno fatto parte del Corpo Forestale dello Stato disciolto l’ultimo giorno del 2016, dopo 134 anni di storia intensamente vissuti al servizio della Patria.