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giovedì, 9 Maggio 2024

Riflessioni sulla strage di Nizza

Vorrei riproporre un pensiero di S.E. mons. Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara: «Intervengo sull’orrenda vicenda della strage di Nizza per dire, insieme alla mia più grande vicinanza a tutte le vittime e ai loro familiari, alcune parole che sento dalla gente, la quale si sente profondamente smarrita e abbandonata.

Lì ci sono gli alpini

È qui che si comincia. Mario ha uno zaino stracolmo e il cappello sempre ben calcato sulla testa. Lo toglie solo per asciugarsi la fronte. Nel tondino sotto l’aquila, il numero 8 e la nappina blu che rimanda alla terra d’Abruzzo, al battaglione L’Aquila. Sotto alla tesa gli occhi azzurro cielo si aprono in uno sguardo fiero. «Io sto in coda» dice a Velon, punto di partenza della prima tappa. Ed è lì che starà sempre, per tutti e quattro i giorni. 

Battisti, cento anni dopo

Nel quinquennio di cerimonie per il centenario della Grande Guerra, una delle figure di spicco è senza dubbio Cesare Battisti, di cui quest’anno ricorre l’anniversario della cattura e della morte. Nelle varie manifestazioni organizzate in Trentino è stato ricordato nelle sue vesti di alpino fra gli alpini e di martire. Ma è stato anche riscoperto il Battisti geografo, politico, giornalista, uomo. 

Un figlio della guerra

È da tempo che gli alpini o chi vuol commemorare il centenario della Grande Guerra, mi invogliano a scrivere qualcosa che mi ricordi mio padre o forse ancora di più mio nonno. Sono figlia di Gino Boldo. Suo padre Luigi detto “Sissi”, della famiglia dei Menotti era nato nel 1885. Veniamo all’inizio del 1916. A casa mio nonno aveva lasciato 4 figli, la giovane moglie che all’epoca aveva 30 anni. Lui era a combattere sul Monte Cauriol. 

LECCO – L’alpino Angelo Bonfanti

Grazie all’interessamento del Ministero della Difesa e dell’Unirr di Lecco sono giunte notizie certe sulla sepoltura di Angelo Bonfanti, 5º Alpini, Divisione Tridentina, dato per disperso in Russia.

Il valore del Cauriol

Un paesaggio alpino pressoché intatto, dunque selvaggio, è quello delle montagne che l’una dopo l’altra s’alzano a formare la Catena del Lagorai. La strada che conduce a Caoria, piccola frazione del comune di Canal San Bovo, termina a ridosso di boschi profumati attraversati da un dedalo di sentieri che montano le cime. Salendo verso l’alto si incontrano numerosissimi manufatti legati alla Grande Guerra, ai reparti alpini in particolare. 

Una vita da montanara

Sono una spiga prossima alla falce, avendo la verde età di 93 anni, tutti vissuti alla rigida regola alpina: figlia di un alpino della guerra 1915-1918, sorella di due alpini (uno deceduto nel lager tedesco nel 1944), sposa di un alpino che fece 8 anni di naja, madre di due alpini e nonna di altri due.

La migliore palestra

In ascensione su ripide pareti di difficoltà fino all’VIII grado, traversate aeree con corde statiche, alternate a tecniche di soccorso con l’ausilio di elicotteri o calando e issando le barelle in roccia. Vedere gli alpini in azione nel loro ambiente naturale è sempre uno spettacolo. E vederli alle Cinque Torri, sulle Dolomiti patrimonio dell’Unesco, è ancora più emozionante. All’esercitazione multinazionale e interforze “Cinque Torri 2016”, organizzata dal Comando Truppe Alpine, hanno partecipato oltre 500 soldati provenienti da 13 nazioni, tra le quali Austria, Germania, Cile, Argentina e alcuni osservatori di Oman, India e Pakistan, candidate a partecipare in una prossima edizione.

CUNEO – La Cuneense, mai dimenticata

In occasione dell’incontro con il Gruppo e il Coro alpino di Collegno, presso il memoriale della Cuneense, è stato inaugurato uno stemma in ferro della Divisione alpina. È stato posto sulla facciata dell’ex stazione ferroviaria Cuneo-Gesso nella ricorrenza dell’80° anniversario della costituzione della Divisione Cuneense.

Cuore alpino in Ortigara

“L’Ortigara è bella ma scomoda. Ma l’anno prossimo tornerò!”. Così chiudevo il mio racconto lo scorso anno, e così è stato. Come ai bei tempi: sveglia ore 4, adunata ore 4.45, partenza ore 5 con il mio Capogruppo adottivo Angelo Brazzale e con Luca Sanson, oramai divenuti compagni inseparabili nelle nostre scarpinate. Arriviamo ad Asiago alle 6, come previsto, e ci mettiamo a disposizione dei Presidenti di Asiago, Enzo Biasia, e di Marostica, Giovanni Sbalchiero, per il trasporto in quota del personale. 

Sui monti del bresciano

Ricorrendo l’85º di fondazione, il gruppo alpini di Sarezzo ha fortemente voluto l’organizzazione del 44º campionato nazionale di marcia di regolarità in montagna, per poterlo inserire, come fiore all’occhiello, tra le varie iniziative di celebrazione dell’anniversario. L’escursionismo ha tradizioni secolari in Val Trompia e vanta, nell’ultimo mezzo secolo, molti campioni in questa disciplina che, da queste parti rivaleggia con i più blasonati sport del pallone. 

Fabrizio, sacerdote alpino

Ricordo ancora quando a servire allo spaccio della caserma Huber a Bolzano c’era un simpatico giovanotto veneto sempre allegro e spiritoso, con una battuta buona per tutti. Giovanotto che ci aveva addirittura suonato con la tromba il Silenzio fuori ordinanza la sera prima del nostro congedo… Ora a 18 anni di distanza sei diventato parroco! Quale gioia!

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