19 C
Milano
sabato, 3 Maggio 2025

Saluti dall’Abruzzo, via web

Gli alpini schierati in Libano hanno celebrato gli eroi della battaglia di Selenyj Jar in collegamento video con la nuova sede della Sezione Ana Abruzzi. A ricordo della battaglia sul “quadrivio insanguinato”, i caschi blu del battaglione L’Aquila hanno realizzato e condiviso con gli alpini abruzzesi un documentario che racconta le dinamiche della battaglia, evidenziando l’astuzia, la tenacia, il sacrificio e il valore degli alpini abruzzesi che in Russia mantennero salda la difesa sul Don permettendo il ripiegamento dell’Armata italiana.

Il mondo alla rovescia

La guerra si insinua nell’esistenza di ognuno ancor prima che imperversi. Essa coinvolge uomini e donne, vecchi e bambini, senza differenze. Il 24 maggio 1915 la notizia non colse nessuno impreparato, i giovani e i richiamati si apprestavano a lasciare tutto, indugiavano sui ricordi, restavano fermi, immobili davanti alla finestra di casa nel tentativo di bere fino all’ultimo sorso l’orizzonte che avevano guardato ogni mattina, i profili delle montagne che conoscevano a memoria, il cielo sopra la loro casa. Le donne, fossero mamme, spose, sorelle o fidanzate, vivevano l’imminente separazione con riserbo, sebbene nel cuore portassero un peso enorme, cercavano di nascondere la preoccupazione mostrandosi forti.

Esercito e ufficiali di complemento

L’esercito non ha più bisogno degli ufficiali di complemento, ma per le esperienze vissute sul campo posso dire che l’apporto che ho dato io all’esercito in quei 15 mesi è stato notevole ed anche i valori che mi ha trasmesso l’Esercito Italiano sono importantissimi. 

DOMODOSSOLA – Un presepe alpino

Era da circa due anni che gli alpini del Gruppo di Re avevano in animo di realizzare un presepe alpino; la difficoltà era di riuscire a trovare un sufficiente numero di statuine. Poi un giorno, il Capogruppo Pio Cantadore chiacchierando dell’idea con l’amico Ivan Mellerio, alpino e componente della Commissione sportiva nazionale, ha scoperto che Ivan possiede una bella collezione di alpini in bronzo nelle varie divise storiche, dalla fondazione del Corpo ai giorni nostri.

Teresio, ribelle per amore

Il 17 gennaio 1945, appena dopo la sua scomparsa, si parlò della morte di un Santo. Nell’orrore del lager di Hersbruck Teresio Olivelli agì nello stesso modo in cui visse la sua breve vita, inseguendo un istinto di giustizia, difendendo i deboli e gli oppressi. La sua predisposizione ad aiutare il prossimo emerse naturale fin dalla gioventù - era nato a Bellagio (Como) il 7 luglio 1916 - e si fortificò con la militanza ad Azione Cattolica e alla Federazione Cattolica Universitaria Italiana. Al Collegio Ghisleri di Pavia, durante gli studi in giurisprudenza, i compagni lo soprannominarono scherzosamente “Padre Oliva” per la sua religiosità.

Alpini, andouma prou

Cinque reduci, Gino Gollo del 4º artiglieria, Attilio Badino e Leonardo Sassetti del Ceva, Giovanni Alutto del Borgo San Dalmazzo, Giuseppe Fornero del gruppo Mondovì e un cappello sopra a un cuscino. A Ceva, domenica 17 gennaio c’erano loro a ricordare quegli uomini che si immortalarono a Nowo Postojalowka il 20 gennaio di 73 anni fa. La Julia ha come obiettivo il villaggio di Kopanki alle porte di Nowo Postojalowka. I ripetuti attacchi non portano a nulla. Uomini esausti e disperati.

TORINO – L’invasione benefica dei Babbo Natale

Diecimila costumi venduti in un solo mese, 33mila euro raccolti nella sola mattinata del 13 dicembre, 4.354 biglietti della lotteria per un totale di 8.708 euro, 2mila partecipanti alla camminata organizzata da Base Running che ha donato 6mila euro alla Fondazione Forma, 34 negozi che hanno aderito al concorso “il volontario più in forma”, per un totale di 7.600 euro e 1.380 vestiti venduti… 

BOLZANO – La scelta di Cesare

Nell’ambito degli eventi previsti per ricordare il centenario della Grande Guerra, la Sezione di Bolzano si è rivolta al direttore del Teatro Stabile di Bolzano Walter Zambaldi per collaborare, unitamente alla Sezione di Trento, nella presentazione della figura del patriota alpino Cesare Battisti. Per la stagione 2015-2016 il Teatro Stabile ha portato in scena lo spettacolo “La scelta di Cesare”, un monologo recitato da Andrea Castelli su un testo di Pino Loperfido, per la regia di Andrea Brandalise.

Astigiani famosi

#alpiniadunata2016

La città di Asti, che lega per la seconda volta il suo nome a una Adunata nazionale Ana (la prima si svolse nel 1995) e ora si prepara ad accogliere gli alpini dal 13 al 15 maggio, ha dato i natali a numerosi personaggi. Il più famoso, tra i viventi, è certamente Paolo Conte, l’avvocato cantautore, classe 1937 che ha legato il suo nome e la sua voce roca a canzoni divenute famosissime come “Azzurro”, “Topolino amaranto”, “Un gelato al limon”, “Diavolo Rosso”, “Razmataz”, “Sotto le stelle del jazz”. 

“Lettera dal crepuscolo”

“Parole attorno al fuoco”, il concorso letterario nazionale a tema “La montagna: le sue storie, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”, organizzato dalla Sezione Ana di Treviso e dal Gruppo di Arcade, ha premiato i vincitori della 21ª edizione. Quest’anno il Gruppo promotore ha deciso di mettere in scena la cerimonia di premiazione alla vigilia dell’Epifania, nel pomeriggio del 5 gennaio, all’auditorium della scuola elementare comunale, appena rinfrescato e abbellito dagli alpini. 

“Lettera dal crepuscolo” “Parole attorno al fuoco”, il concorso letterario nazionale a tema “La montagna: le sue storie, le sue genti, i suoi soldati, i suoi problemi di ieri e di oggi”, organizzato dalla Sezione Ana di Treviso e dal Gruppo di Arcade, ha premiato i vincitori della 21ª edizione. Quest’anno il Gruppo promotore ha deciso di mettere in scena la cerimonia di premiazione alla vigilia dell’Epifania, nel pomeriggio del 5 gennaio, all’auditorium della scuola elementare comunale, appena rinfrescato e abbellito dagli alpini. Circa duecento i posti disponibili, troppo pochi rispetto al grande richiamo acquisito negli anni dal concorso. L’abile conduttore Paolo Mutton ha chiesto interventi brevi: ha parlato il Consigliere regionale Riccardo Barbisan, il sindaco di Arcade Domenico Presti, il Consigliere nazionale Ana gen. Renato Genovese, il vice Presidente sezionale Flavio Baldissera, e il Capogruppo Florindo Cecconato. Il giornalista Giovanni Lugaresi, Presidente della Guiria, ha ufficialmente aperto le premiazioni presentando i sette segnalati al merito per il loro lavoro: Adriano Stella di Spresiano (Treviso), Marta Azzaroli di Massa Lombarda (Ravenna), Giuseppe Gilardino di Pralungo (Biella), Barbara Cannetti di Corlo (Ferrara), Franca Monticello di Montecchio Precalcino (Vicenza), Francesco Paloschi di Mestre (Venezia) e Daniele Emmi di Belluno. Tutti ottimi racconti: ormai il livello raggiunto dal premio è eccellente e i giurati hanno avuto non poche difficoltà a scegliere tra i 75 racconti in concorso. Giuseppe Gilardino ha chiesto di leggere una poesia che parlava del sacrificio di tanti giovani proprio nelle terre venete durante la Prima Guerra Mondiale, a ricordo soprattutto del nonno scomparso vicino al Piave e al quale ha reso omaggio di persona in occasione della sua premiazione: la commozione è stata fortissima in sala e nessuno si è risparmiato negli applausi. Tra i premi speciali, il trofeo “Ugo Bettiol” per un racconto su un tema di particolare attualità, è andato a “Ponti sulla sabbia” di Giovanni Scanavacca di Lendinara (Rovigo), la “Rosa d’Argento alpino Carlo Tognarelli” per il racconto che ha come protagonista una donna è stato vinto da “Il giorno sbagliato” di Anna Rossetto di Preganziol (Treviso). Tra i tre premiati ci sono state delle belle sorprese. La giovanissima Martina Pastori (18 anni!) di Rho (Milano) ha conquistato il terzo posto con “Stelle di montagna”, un racconto sull’abbandono a causa della guerra, con la preghiera di una vecchia sulla tomba di colui che non potrà più tornare. È stata premiata con il trofeo di cristallo, la targa e un assegno di 500 euro di cui la metà, come da regolamento, sono state devolute in beneficenza: l’ente scelto è stato Emergency. Piazza d’onore per Simonetta Cancian di Fossalta (Venezia) con “Portatrici”, sul tema delle portatrici carniche, con un’esaltazione forte di questa figura, ma fatta con toni umili e delicati: per lei targa, trofeo e un assegno di 800 euro (di cui 400 assegnati all’Auser del suo paese, che assiste i malati e gli anziani vicini al loro ultimo viaggio). Il vincitore dell’edizione 2015 è Flavio Moro con lo splendido “Lettera dal crepuscolo”, un racconto drammatico in forma di lettera tra due commilitoni Internati Militari Italiani nei lager nazisti. Uno di loro è deceduto in un bombardamento e viene ricordato alla soglia della morte dal suo vecchio amico e commilitone. Tinte forti e cupe per un racconto emozionante e di grande valore morale, sulla dignità dell’uomo. Moro ha ricevuto l’assegno di 1.300 euro; andrà aun’Associazione del suo paese, Casnigo (Bergamo), che si occupa di persone povere e in difficoltà. Dopo le foto ricordo e la lettura integrale del racconto del vincitore, la cerimonia si è conclusa con le cante “Nikolajewka” e “Signore delle cime” da parte del coro “El scarpon del Piave” di Spresiano. Poi tutti a brindare nel piazzale dinanzi alle scuole per il veloce rinfresco preparato dal Gruppo e infine il “Panevin” di Arcade, il più grande e fastoso del Veneto, che ha raccolto anche quest’anno circa 10mila presenze per l’auspicio (pare buono) dell’anno appena iniziato. Un ringraziamento va reso al Gruppo organizzatore, con gli sponsor e i patrocinanti, assieme alla Sezione Ana di Treviso, alla giuria capitanata dall’inossidabile Lugaresi e al Comitato organizzatore gestito magistralmente da Pino Gheller. La 22ª edizione è già alle porte, con una premiazione speciale: in vista dell’Adunata nazionale a Treviso, l’edizione 2016 verrà solennizzata con una premiazione a Palazzo dei Trecento a Treviso il 5 gennaio 2017.

Grazie Mario, grazie Belgio

Carissimo Presidente nazionale Sebastiano Favero e caro direttore de L’Alpino, grazie della vostra presenza al 1º raduno alpino in Europa a Marcinelle, una sfida portata a buon fine. Il minatore Luigi, nella foto di prima pagina sul numero di novembre del nostro giornale, è contentissimo, e così gli altri. 

Per i nostri Marò

Caro direttore e redazione, è un po’ difficile seguire la vicenda (incredibile) dei nostri Marò: anche avendo il tempo di scavare su internet, l’informazione non è sempre completa e correttamente aggiornata. L’Alpino potrebbe riservargli un breve aggiornamento mensile fino alla conclusione?

ULTIMI ARTICOLI

Partecipa anche tu al Campo Scuola all’Adunata di Biella

In occasione della 96ª Adunata nazionale Alpini che si terrà a Biella, stiamo organizzando un’attività volta a pubblicizzare i Campi Scuola coinvolgendo tutti coloro...

Andrea Cainero

Giuseppe Vezzari

Remo Facchinetti