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lunedì, 13 Maggio 2024

Volontà di pace

Se è vero che “gli alpini non sono solubili in acqua”, come ama ripetere il nostro presidente nazionale, le Adunate alpine di quest’anno stanno mettendo a dura prova la simpatica affermazione… Dopo la pioggia di Pordenone, Giove pluvio ha voluto tenere compagnia agli alpini anche in occasione dell’annuale raduno nazionale al rifugio Contrin, ma nessuno ha osato lasciare il parterre nella scenografica conca erbosa soprastante il rifugio: 25 vessilli, anche di altre associazioni d’Arma, e ben 138 gagliardetti hanno fatto cornice durante lo svolgimento della cerimonia, apertasi con gli onori al vessillo della sezione di Trento, scortato per l’occasione dal presidente nazionale Sebastiano Favero e dal presidente della sezione di Trento Maurizio Pinamonti, oltre che da numerosi consiglieri nazionali e dal gen. Federico Bonato, in rappresentanza delle Truppe alpine.

INTRA – L’esempio dei nostri veci

Salire al Memoriale di Pala per il raduno intersezionale è l’occasione per abbracciare i reduci del battaglione Intra e per onorare insieme a loro quei fratelli che hanno dato la vita per la Patria. Bello vedere lassù, accanto al vessillo della sezione Intra, quelli di Conegliano, Cusio Omegna, Domodossola, Luino, Valsesiana, Varese e Vercelli, più di cinquanta gagliardetti, i gonfaloni delle associazioni d’arma, tante autorità, i sindaci e tanti amici. Salire al Memoriale di Pala vuol dire anche scegliere di riflettere, di riaprire la ferita che ogni guerra lascia dietro di sé, di riaffermare i valori nei quali crediamo.

Magnifici gli alpini!

Ardimentosi passaggi in parete in assetto tattico, funamboliche traversate aree, simulazioni di attacco in montagna con discesa in corda doppia dall’elicottero. L’esercitazione sulle Torri del Falzarego e al Col del Bos è spettacolare e dà prova delle grandi capacità degli alpini, sia in campo alpinistico sia in quello tattico-militare. “Chi sa vivere, sopravvivere e muoversi in estate e in inverno in ambiente montano - ricorda il comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj - sa, con opportuni accorgimenti e adattamenti, farlo ovunque. Anche perché gli alpini, sia come carattere, sia come spirito di squadra e di Corpo, hanno un addestramento che altri non posseggono”.

BIELLA – La chiesetta di Brusnengo

La chiesetta “Madonna degli Angeli” sorge sulla collina che sovrasta Brusnengo, paese raggiungibile solo a piedi o con veicoli fuoristrada. È molto cara agli abitanti del luogo perché durante le due guerre mondiali molte mamme e spose qui pregavano per i loro cari.

I papà del "Trentatrè"

Il nostro inno è stata una delle prime canzoni che ho imparato. Mio papà lo intonava di ritorno dalle gite in montagna, mia mamma e noi fratelli, tutti assieme, davamo il nostro contributo. Era l’inno degli alpini, lo cantavamo con orgoglio e questo bastava. La curiosità di saperne di più è nata in seguito, ma le notizie sono sempre state poche e contraddittorie finché lo scorso anno un alpino di Vercelli chiede un incontro, dice di avere notizie sul Trentatré e per una di quelle coincidenze inspiegabili, vengo incaricato di ascoltarlo.

MONZA – Il piastrino ritrovato

Nel 2013 due alpini motociclisti, Aldo Bergoglio, capogruppo di Brozolo-Robella (sez. di Torino) e Massimo Rubeo della sezione di Biella, nel 70° dalla Campagna di Russia, decidono di viaggiare, a cavallo delle loro due ruote, ripercorrendo le tappe dell’epopea alpina: Rossosch, Nikolajewka, Nowo Kalitwa. Durante il viaggio incontrano il prof. Morozov che consegna loro un piastrino appartenuto ad un alpino. Al ritorno in Italia inizia la ricerca dei parenti e si scopre ben presto che il proprietario del piastrino è ancora vivo! È l’alpino Giovanni Polli, classe 1920. Durante la Campagna di Russia era con il 9° Alpini, btg. Val Cismon.

Con l’Esercito a Padova

L’esercitazione di protezione civile “Galileo 2014” è stata la prima grande esercitazione che si svolge a Padova e che vede l’attivazione in forma congiunta del sistema di protezione civile territoriale e degli assetti militari dell’Esercito italiano su un articolato scenario operativo. Dal brillamento di ordigni bellici, all’allagamento di vaste zone abitate, squadre di volontari e strutture civili e militari si sono messi alla prova dal 19 al 21 giugno scorso, simulando una grave emergenza.

Incontrare la montagna

Sono trentacinque i giovani bergamaschi che hanno accettato di mettersi in gioco per un periodo di due settimane alla caserma Cantore del 6° reggimento Alpini di stanza a San Candido. Il primo giorno è iniziato con una lezione, quasi un ritorno in classe, utile per affrontare i giorni successivi. L'attività fisica è iniziata l'indomani, con una bella scarpinata sopra Braies, al rifugio Vallandro, a quota 2.040, dove ad attendere i giovani bergamaschi c’erano gli alpini della compagnia comando del 6° reggimento. Hanno predisposto un campo base per le attività del reparto che ha ingrossato le proprie fila con altri alpini rientrati dal monte Specie: erano lassù in occasione della festa del Reggimento, accompagnati dal loro comandante, il colonnello Luigi Rossi e dal comandante delle Truppe alpine, gen. C.A. Alberto Primicerj.

Cengia Martini: uomini d’oro

Il verde è ormai padrone delle alture che circondano i centri abitati. Sfumature smeraldine si inseguono, s’accendono nei toni in un continuo alternarsi tra pascoli e larici e cembri profumati. Sul fitto tappeto d’erba, piccoli capolavori miniati, saturi di colore. Sono i fiori di montagna. E poi, loro: giganteschi monoliti di dolomia che affiorano dai prati, bianchi nella luce delle ore centrali, grigi e cupi addirittura spettrali durante i temporali estivi. Arancioni quasi rossi, come coralli marini all’imbrunire. Questa terra appartiene alla Ladinia e al Cadore, è la conca ampezzana incorniciata dal Cristallo, dal Sorapis, dalla Croda del Lago e dal Nuvolao.

Raduno sezioni ANA in Australia

Si terrà al Fraternity club di Wollongong, il 4 e 5 ottobre, il 29° raduno degli alpini d’Australia. Questo il programma dei soli due giorni del raduno, poiché nei giorni precedenti non sono previste escursioni organizzate.

TREVISO – Incontro a sorpresa

Il gruppo di Zero Branco ha organizzato un sorprendente, quanto inaspettato, incontro tra due commilitoni che non si vedevano dal lontano 1976. Una sorpresa per il socio Amedeo Sottana, classe ’54, che ha fatto la naja a Gemona proprio nel 1976. Si tratta di uno dei sopravvissuti del terremoto del Friuli, rimasto sotto le macerie della caserma “Goi-Pantanali”. Uno dei suoi salvatori, il ten. Angelo Del Bianco, lo ha cercato e, dopo tanti anni, è riuscito a raggiungere il suo capogruppo Adriano Barbazza e a chiedere informazioni su Amedeo.

BASSANO DEL GRAPPA – Note di solidarietà

Nel 1991, in occasione dell’Adunata nazionale di Vicenza, venne organizzata a Bassano del Grappa la 1ª rassegna di cori alpini e il teatro Astra fu letteralmente preso d’assalto. Da allora la rassegna viene riproposta ogni anno ed è curata dal coro sezionale “Edelweiss ANA Monte Grappa”, diretto da Massimo Squizzato, a nome della sezione di Bassano e dell’amministrazione comunale. I cori che partecipano non sono mai gli stessi, in tal modo il pubblico ha la possibilità di ascoltare generi musicali diversi, fedeli alle tradizioni alpine. Ma l’elemento più importante rimane lo spirito della rassegna, da sempre rivolto alla solidarietà.

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