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lunedì, 19 Maggio 2025

Il Giacomini chiede volontari

Molte e di straordinaria suggestione sono le leggende che la tradizione attribuisce ai Monti Sibillini che diffondono su di essi un alone di fascino e di mistero. È sufficiente evocare i nomi e i luoghi per dare libero corso alla fantasia su questo gruppo montuoso dell’Appennino umbro-marchigiano: il Monte Sibilla sul quale si cerca ancora l’antro del mitico personaggio, oppure il Lago di Pilato, piccolo specchio d’acqua di origine glaciale, nel quale ha trovato il suo habitat il “Chirocefalo del Marchesoni”, un piccolo crostaceo d’acqua dolce con la caratteristica, unica nel genere, di nuotare con il ventre rivolto verso l’alto.

Campo scuola: sapore di naja

Ventisei ragazzi per dieci giorni hanno dato vita al primo Campo scuola ANA, allestito a Griante sul lago di Como.

Alpinità anche in pianura

Un bravo al tesoriere per l’editoriale di luglio sull’alpinità. Il concetto di compattezza e povertà non deve essere però associato solo alle popolazioni di montagna, fatto salvo il legame Alpi, alpino, alpinità, ma a tutti coloro che vivevano e letteralmente riuscivano a sussistere solo con i prodotti della propria terra.

Gioiello di pietra

La parte occidentale dell’Altipiano dei Sette Comuni è un luogo di rara bellezza. Le ultime case di Tresché Conca si consegnano ai prati e ai boschi tra i quali serpeggia un’antica strada militare che conduce all’estremità del pianoro. A Punta Corbin (1.077 metri), incastonato tra le rocce, c’è Forte Corbin, un gioiello d’ingegneria militare che domina la Val d’Astico.

In montagna per passione

Questo premio è stato istituito 34 anni fa perché si era capito quanto fosse importante, non solo per gli alpini ma per tutti in Italia, guardare alle montagne, a quel punto di riferimento che vuol dire prima di tutto impegno, sacrificio, disponibilità. Voglio perciò complimentarmi con il vincitore di quest’anno, unitamente alla sua famiglia; sono la sintesi indovinata di quello che la nostra Associazione vuole esprimere con questo premio: quel modo silenzioso ma vero di impegno, quel guardare alla montagna come una risorsa da amare e rispettare”.

Settant’anni in gloria

Si sono ritrovati a Scapoli, Pizzone, Rocchetta a Volturno e il giorno seguente a Colle Rotondo, in quel Molise entrato a far parte della vita di tanti alpini e della nostra storia, per celebrare la ricorrenza della conquista di Monte Marrone e della vittoriosa battaglia delle Mainarde che segnano la rinascita, dopo l’8 settembre 1943, del ricostruito Esercito Italiano. Il raduno ha avuto inizio a Scapoli il 20 giugno con la cerimonia dell’alzabandiera, accompagnata dall’Inno Nazionale suonato dalla banda del gruppo di Sant’Agapito e con la deposizione della corona alla lapide inaugurata dal presidente Moro, alla presenza di tanti alpini provenienti da tutt’Italia e dei consiglieri nazionali Curasì, Di Nardo, Greco, Robustini e Sonzogni.

L’Aquila, la più bella del reame…

Se saremo tutti uniti faremo della nostra città la città più bella del reame. Così recitava un detto del 1200, che cito a braccio per il suo messaggio ancor oggi attualissimo. Parafrasando potremmo dire che questa è la storia che si ripete ad ogni nostra Adunata. Una volta l’anno, un capoluogo scelto dagli alpini fa di una città italiana, la più bella d’Italia. Quasi la meta di un corteo nuziale, dove fiumi di uomini giungono da ogni parte, del Paese e del mondo, a portare il regalo della loro festosa presenza e i suoi preziosi valori. Sono i valori dell’allegria, della fratellanza, della solidarietà, dell’amore di Patria, del valore della famiglia, dei sentimenti religiosi...

Papà Perrucchetti

Quando posso seguo il coro Montenero della mia Sezione, e nell’ultima trasferta fatta a Romano di Lombardia ho conosciuto una ragazza che si è laureata in filosofia, discutendo la sua tesi sul generale Perrucchetti. Il giorno successivo ci siamo nuovamente incontrati e mi ha regalato la sua tesi di laurea con allegato un foglio scritto la sera stessa dopo il concerto.

Volontà di pace

Se è vero che “gli alpini non sono solubili in acqua”, come ama ripetere il nostro presidente nazionale, le Adunate alpine di quest’anno stanno mettendo a dura prova la simpatica affermazione… Dopo la pioggia di Pordenone, Giove pluvio ha voluto tenere compagnia agli alpini anche in occasione dell’annuale raduno nazionale al rifugio Contrin, ma nessuno ha osato lasciare il parterre nella scenografica conca erbosa soprastante il rifugio: 25 vessilli, anche di altre associazioni d’Arma, e ben 138 gagliardetti hanno fatto cornice durante lo svolgimento della cerimonia, apertasi con gli onori al vessillo della sezione di Trento, scortato per l’occasione dal presidente nazionale Sebastiano Favero e dal presidente della sezione di Trento Maurizio Pinamonti, oltre che da numerosi consiglieri nazionali e dal gen. Federico Bonato, in rappresentanza delle Truppe alpine.

INTRA – L’esempio dei nostri veci

Salire al Memoriale di Pala per il raduno intersezionale è l’occasione per abbracciare i reduci del battaglione Intra e per onorare insieme a loro quei fratelli che hanno dato la vita per la Patria. Bello vedere lassù, accanto al vessillo della sezione Intra, quelli di Conegliano, Cusio Omegna, Domodossola, Luino, Valsesiana, Varese e Vercelli, più di cinquanta gagliardetti, i gonfaloni delle associazioni d’arma, tante autorità, i sindaci e tanti amici. Salire al Memoriale di Pala vuol dire anche scegliere di riflettere, di riaprire la ferita che ogni guerra lascia dietro di sé, di riaffermare i valori nei quali crediamo.

Magnifici gli alpini!

Ardimentosi passaggi in parete in assetto tattico, funamboliche traversate aree, simulazioni di attacco in montagna con discesa in corda doppia dall’elicottero. L’esercitazione sulle Torri del Falzarego e al Col del Bos è spettacolare e dà prova delle grandi capacità degli alpini, sia in campo alpinistico sia in quello tattico-militare. “Chi sa vivere, sopravvivere e muoversi in estate e in inverno in ambiente montano - ricorda il comandante delle Truppe alpine gen. Alberto Primicerj - sa, con opportuni accorgimenti e adattamenti, farlo ovunque. Anche perché gli alpini, sia come carattere, sia come spirito di squadra e di Corpo, hanno un addestramento che altri non posseggono”.

BIELLA – La chiesetta di Brusnengo

La chiesetta “Madonna degli Angeli” sorge sulla collina che sovrasta Brusnengo, paese raggiungibile solo a piedi o con veicoli fuoristrada. È molto cara agli abitanti del luogo perché durante le due guerre mondiali molte mamme e spose qui pregavano per i loro cari.

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