La cultura alpina nelle scuole del Veneto
Il capo di SME Cecchi in visita agli alpini del 3 a Kabul
Il concerto pi bello: per i degenti dell'ospedale
Cuneo volta pagina, con un po' di malinconia
Resistono, i tricolori, nelle vie di Cuneo il giorno dopo la sfilata. E non sono solo le bandierine appese dal Comitato ai lampioni delle rotonde o sopra le auto ad attraversare le strade (che solo il tempo porterà via), ma i mille e mille lenzuoli verde bianco rossi che i cuneesi hanno messo alle finestre, ai balconi e ovunque arrivasse un filo di vento da farli sventolare. Resistono senza fatica, come del resto Cuneo ha resistito con infinito piacere alla fantastica invasione delle penne nere.
I Caduti della Acqui troppo a lungo dimenticati
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha reso omaggio, all'isola di Cefalonia, ai Caduti della divisione Acqui, quasi tutti trucidati dalle truppe tedesche dopo che si erano rifiutati di consegnare le armi all'indomani dell'8 Settembre del '43. Abbandonati dal comando italiano riparato a Brindisi a seguito del re, abbandonati dagli stessi alleati anglo americani che avrebbero potuto provvedere al recupero della divisione, i nostri militari furono lasciati al loro destino e dopo combattimenti durissimi, annientati dall'aviazione tedesca, rimasti senza munizioni, furono catturati e uccisi barbaramente.
Una grande festa di popolo
Gli alpini della Julia sulle nevi del Cevedale
Il 'miracolo' d'un coro di alpini
Un miracolo: questo sembra il ricostituito coro della brigata alpina Tridentina composto da oltre un centinaio di giovani che non hanno neanche bisogno di fare le prove prima del concerto, tanto sono affiatati. Capita perfino che al concerto alcuni si uniscano ai compagni per la prima volta dal congedo: a costoro basta dire l'anno in cui hanno fatto il servizio di leva e la voce che sostenevano nel coro: tenore primo, tenore secondo, baritono, basso. Poi prendono posto e cantano.
Procede spedita la ristrutturazione del Soggiorno di Costalovara
Dall'altra parte dell'Ortigara
Farmacisti alpini: un binomio che funziona!
Questa è una storia bella come una fiaba nata nei giorni dell'Adunata. Accanto alla Cittadella degli Alpini, discreta e non annunciata, c'era una tenda della facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Torino. Una docente, la professoressa Paola Brusa, con alcune sue allieve raccoglievano fondi per poterli destinare alla fabbricazione di farmaci essenziali da impiegare nei Paesi del Terzo Mondo. Si sono affidate alla solidarietà degli alpini: leggiamo come è andata dalla cronaca di due studentesse