La stele dedicata agli alpini italiani caduti in Russia nella regione di Belgorod è stata abbattuta e fatta sparire da sconosciuti. La città di Belgorod si trova al confine con l’Ucraina ed è una delle più colpite dai droni ucraini e teatro di tentativi di infiltrazione dal confine. Lo riferisce il sito di notizie russo Mash, uno tra i più seguiti, con due milioni di iscritti.
Questa regione nel gennaio del 1943 fu teatro degli episodi bellici più drammatici tra l’Armata Rossa e le truppe italiane in ritirata dal fronte
La stele dedicata agli alpini, ricorda Mash, era stata eretta all’inizio degli anni ’90 su iniziativa italiana tra la fattoria Pokladov e il villaggio di Garbuzovo, ma è sempre stata vista con ostilità dai residenti locali e alcune “organizzazioni patriottiche” nazionaliste ne avevano chiesto l’abbattimento, senza peraltro ottenere risposta dalle autorità locali. Ora, riferisce ancora Mash, alcuni individui sono arrivati sul posto con un escavatore, hanno avvolto una corda intorno alla stele e l’hanno divelta, portandola poi in un luogo sconosciuto.
Da quando è iniziata la guerra in Ucraina, l’Italia è stata inserita tra i “paesi ostili” e le organizzazioni nazionaliste russe hanno cercato di eliminare tutti i monumenti e i manufatti realizzati dagli alpini. Nei mesi scorsi era stato infatti demolito a Rossosch il cippo che accomunava nel ricordo i Caduti alpini e russi, eretto davanti all’Asilo Sorriso, costruito e regalato alla città dall’Ana in segno di riconciliazione; come pure era stato sfregiato con scritte oltranziste e parzialmente coperto con lamiere che nascondono i cappelli alpini raffigurati sulle spallette il Ponte dell’Amicizia, costruito e regalato sempre dall’Ana alla cittadina di Livenka (Nikolajewka). “Tutti questi gesti amareggiano profondamente l’Ana – aveva commentato il presidente nazionale Sebastiano Favero – perché gli alpini sono sempre tornati in Russia con spirito fraterno e costruttivo, nel segno della pace e della riconciliazione”. Pochi anni fa, a Brescia, durante le commemorazioni della battaglia di Nikolajewka, era stato addirittura firmato un Patto di fratellanza tra gli alpini, la gente bresciana e la popolazione di Birijuc, provincia in cui si trova Nikolajewka. Ma la situazione è drammaticamente cambiata e la propaganda nazionalista ha finito purtroppo per oscurare qualunque messaggio di pace.