I migliori cori della montagna incantano nella cattedrale di Montalto Marche

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Il Coro “La Cordata” di Montalto Marche ha festeggiato nel migliore dei modi il suo 35° Anniversario di Fondazione, richiamando nella propria cittadina formazioni corali di alto prestigio. Un pubblico numeroso, attento e qualificato, formato da appassionati, musicisti, cantori e direttori di coro, provenienti dai centri limitrofi, ma anche da quelli più lontani come L’Aquila, Teramo, Civitanova Marche e Pescara ha gremito le tre navate della cattedrale S. Maria Assunta per la 35ª edizione del Festival degli Appennini, manifestazione dove i canti della montagna, alpini e popolari vengono eseguiti dai migliori gruppi della coralità popolare italiana.

Nella serata del 20 maggio scorso, con la presentazione professionale e raffinata dell’ascolana Antonella Regnicoli, i quattro cori partecipanti si sono avvicendati con interpretazioni di alto livello. Ha aperto la serata il Coro “Giovani Cantori” dell’IC Rotella – Montalto, diretto dal Maestro Emiliano Finucci, proponendo tre canti popolari marchigiani, esecuzioni espressive e ben curate vocalmente che fanno ben sperare per il futuro, nel ricambio generazionale del coro organizzatore.

Il Coro “La Cordata”, nella nuova divisa, ha affermato un suono ed uno stile interpretativo che lo inseriscono a pieno titolo nella coralità popolare nazionale, grazie anche al lavoro di recupero, salvaguardia e valorizzazione del patrimonio di tramandamento orale che il Maestro Patrizio Paci sta conducendo, con grande passione e professionalità. Particolarmente apprezzata dal pubblico l’esecuzione del canto Monte Pasubio brano meditativo, scritto da Bepi De Marzi sulle vicende delle trincee della Prima Guerra Mondiale.

Il Coro “Voci del Sese” di Arzignano (VI), diretto dal Maestro Riccardo Baldisserotto, annovera nel suo organico cantori con precedenti esperienze nel famoso Coro “I Crodaioli”, pertanto ha cantato brani del repertorio del Maestro De Marzi, con grande elasticità di fraseggio, intonazione e ampie curve di dinamica espressiva, doti evidenziate in particolare nei suggestivi Rifugio Bianco e Laila oh.

Il Coro “Tridentum” diretto dal Maestro Stefano Vaia raccoglie cantori da tutto il Trentino e alcuni con precedenti esperienze nel celebre Coro della SAT, proponendo brani del repertorio tradizionale, eseguiti con grande intonazione, con il suono tipico satiano e con una dinamica a forti contrasti tra piano e forte, doti evidenziate in particolare nei canti Salve Colombo di Antonio Pedrotti e nel raffinato Io vorrei di Arturo Benedetti Michelangeli.

Dopo la tradizionale consegna di targhe e omaggi floreali, i quattro cori uniti hanno eseguito il Signore delle cime, al termine del quale il pubblico si alzato in piedi per l’ovazione finale.