Il Presidente Mattarella a Cuneo per il 25 Aprile, con gli alpini della Taurinense

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Dopo l’Inno di Mameli eseguito dalla Fanfara della brigata alpina Taurinense dell’Esercito, è stato un capitano del Doi, il 2° reggimento alpini di Cuneo, a rendere gli onori al Presidente Sergio Mattarella, giunto nella città piemontese per le celebrazioni del 25 Aprile, accompagnato dal Ministro della Difesa Guido Crosetto e dai vertici militari. A Cuneo e Boves (altra tappa presidenziale), entrambe decorate di Medaglia d’oro per la Resistenza, gli Alpini in armi e in congedo erano presenti, così come alle cerimonie che si sono tenute in numerose località di Piemonte e Abruzzo.

A Torino la brigata ha partecipato all’apertura straordinaria del Museo della Radio e della Televisione all’interno della sede RAI, allestendo uno spazio che ha visto la proiezione su maxi-schermo dei servizi andati in onda sul TG regionale in occasione del 70° della Taurinense, cui si è aggiunta la trasmissione in diretta della visita del Capo dello Stato. Lo stand ha offerto la testimonianza dell’impegno della brigata per la pace e la sicurezza in Italia e all’estero, ripercorrendo anche le gesta del battaglione Piemonte, che nel 1944 – inserito nel Corpo Italiano di Liberazione al fianco degli Alleati – fu protagonista della battaglia di Monte Marrone, combattuta e vinta contro i tedeschi, episodio importante della guerra per la libertà che si sarebbe conclusa il 25 aprile dell’anno successivo, aprendo alla ricostruzione del Paese, cui avrebbe contribuito anche la Taurinense, costituita il 15 aprile del 1952.

Migliaia di persone di tutte le età hanno affollato il bel Museo della RAI di via Verdi, ricco di apparecchiature attraverso le quali è stato offerto un denso revival di trasmissioni televisive e radiofoniche di culto, con esibizioni dal vivo di musiche, canzoni e danze, oltre a collegamenti via etere nel Mondo intero a cura del gruppo di radioamatori che fa capo alla Taurinense. In una giornata simbolo, uno dei clou è stata la rievocazione dei drammatici anni di guerra, con le vicende dei seicentomila internati militari italiani prigionieri nei campi della Germania nazista, i quali – con minuscoli apparati radio di fortuna che i visitatori hanno potuto sperimentare – riuscivano ad ascoltare Radio Londra e ad avvicinarsi idealmente al loro Paese lontano, che avrebbero rivisto solo dopo il 25 aprile del 1945.