Si è conclusa nella serata di giovedì 21 luglio ad Alagna Valsesia la settimana di addestramento sui monti valsesiani del Nizza Cavalleria (1°), il reggimento della brigata alpina Taurinense che con due ascensioni – Pianmisura Grossa (q. 1848) e Corno Molera (q. 2423) – ha contribuito al totale di 150 cime scalate su tutto l’arco alpino e appenninico nel mese di luglio, in occasione del 150° anniversario delle Truppe Alpine dell’Esercito.
Alle ascensioni condotte dal 2° Squadrone Esplorante, comandato dal capitano Michele Bilotto, hanno partecipato anche due guide alpine del gruppo Alpini di Alagna Valsesia, Francesco Enzio e Sergio Gabbio. Impegnativa e spettacolare la marcia – sviluppatasi in parte sul vecchio itinerario usato dalla popolazione per raggiungere la Capanna Margherita quando ancora non era presente la funivia – che ha permesso di raggiungere la Cima del Corno con visuale sulla facciata sud del Monte Rosa. Suggestiva anche la salita a Pianmisura Grossa, in Val d’Otro, in un ambiente incontaminato e non raggiungibile se non a piedi. In ambo i casi all’arrivo in vetta sono stati accesi fumogeni tricolori, dopo aver recitato la preghiera dell’alpino. L’arrivo dei Dragoni del Nizza in Valsesia era avvenuto da Macugnaga attraverso il Colle del Turlo (q. 2738), che vide in epoche remote il passaggio dei Walser, i colonizzatori delle valli meridionali del Monte Rosa. I militari della Taurinense hanno percorso la strada militare costruita con notevole qualità progettuale dagli Alpini tra le due guerre mondiali, ben tracciata con pendii regolari e mai faticosi.
L’ultima giornata ad Alagna Valsesia, dove il Nizza Cavalleria aveva stabilito l’accampamento, visitato anche da numerosi giovani, ha visto la Fanfara della Taurinense esibirsi nella piazza centrale con il carosello. Lo spettacolo di musica in marcia caratteristico della formazione diretta dal 1° maresciallo Marco Calandri, ha raccolto un folto pubblico di cui facevano parte anche due alpini reduci della Seconda guerra mondiale. Uno di loro, Ugo Balzari, ha espresso ai Dragoni del Nizza il desiderio di visitare la tomba di Franco Palumbo, un commilitone del battaglione Morbegno (5° Alpini), amico di gioventù, con il quale aveva partecipato alla campagna di Russia, riuscendo a tornare a casa insieme a lui. Quattro militari hanno così accompagnato il reduce al cimitero di Alagna insieme ai familiari lungo una stradina in salita con numerosi gradini, esaudendo l’auspicio dell’anziana penna nera, che ha raccontato la sua partenza per il fronte, appena diciannovenne, e i terribili combattimenti a Nikolajewka, dove nel mese di gennaio del 1943, in uno degli inverni più rigidi di sempre, la divisione Tridentina scrisse una pagina gloriosa nella storia degli Alpini, riuscendo a spezzare l’accerchiamento dell’armata sovietica.
A seguire, il teatro dell’Unione Alagnese ha ospitato una serata organizzata da Gianluigi Mora, Presidente della Sezione Valsesiana dell’Associazione Nazionale Alpini, con il colonnello Paolo Scimone, comandante del Nizza, che ha illustrato la storia e l’organizzazione del suo reggimento, il più antico della cavalleria italiana (nato più di 332 anni fa) e oggi parte integrante della brigata Taurinense, di cui costituisce la componente esplorante. L’evento si è concluso con un breve excursus sulle celebrazioni del 150° del Corpo degli Alpini – istituiti il 15 ottobre del 1872 – a cura del tenente colonnello Mario Renna, del comando brigata.