Tappa 2: la Staffetta raggiunge Cuneo

0
1251

Giorno 2, Demonte – Cuneo

Il 15 ottobre del 1872 Re Vittorio Emanuele II firma il decreto che istituisce le prime quindici compagnie alpine. Dieci di queste unità – formate da cento uomini nati e reclutati nelle valli che presidieranno – vengono stanziate in Piemonte nel 1873. La prima a Borgo San Dalmazzo, la seconda a Demonte: località del cuneese i cui alpini provenivano all’epoca da Vinadio, Tenda, Limone, Roccavione e naturalmente Borgo e Demonte. Le loro “zone di studio” erano la Val di Stura, la Val Maira, le Valli del Gesso, della Vermenagna e dell’Alta Roja. Valli e montagne che oggi vengono praticate dagli eredi delle compagnie di 150 anni fa: gli uomini e le donne del 2° reggimento Alpini della brigata Taurinense, i quali hanno corso stamattina la seconda tappa della Staffetta Alpina, ideata per celebrare il centocinquantesimo anniversario delle Truppe Alpine dell’Esercito, incrociando i luoghi delle origini e quelli del presente.

Partiti stamattina dal monumento ai caduti di tutte le guerre nel centro di Demonte, i corridori del Doi (così è soprannominato il reggimento di stanza a Cuneo) hanno attraversato boschi racchiusi dalle montagne, percorrendo la strada militare di sette chilometri che porta dritta a Borgo San Dalmazzo. Dallo spirito del 1872 si è passati all’atmosfera del presente, correndo – con in testa il colonnello Giuseppe Sgueglia, comandante del Doi – da Borgo verso la caserma Ignazio Vian (medaglia d’oro della Resistenza), sede attuale del reggimento, dove ad aspettare i corridori (due uomini e due donne) c’erano trentaquattro ragazzi delle medie di Robilante, ospiti per un giorno degli Alpini cuneesi e simpatici testimoni della staffetta, ai quali è stata regalata una cartolina ricordo del 150° degli Alpini e del 70° della Taurinense. Dal presente del reggimento – che oltre ad addestrarsi in montagna è oggi impegnato in Lettonia con la NATO e al fianco delle forze dell’ordine in Liguria nell’operazione Strade Sicure – lo sguardo della staffetta si è rivolto nuovamente alla storia, all’epopea della Divisione Cuneense, l’unità sacrificatasi sul fronte russo nel rigidissimo inverno 1942-43, perdendo il 90% dei suoi alpini, perlopiù reclutati nei mandamenti della Granda.

La tappa si è chiusa infatti al Memoriale eretto alla stazione di Cuneo Gesso, con gli atleti che hanno fatto il loro ingresso sul piazzale della bandiera attesi da decine di studenti dell’Istituto Tecnico Sebastiano Grandis di Cuneo e dal vessillo della Sezione cuneese dell’Associazione Nazionale Alpini portato dal Presidente Luciano Davico, presente insieme ai vessilli delle Sezioni di Ceva e Mondovì. A fare gli onori di casa Aldo Meinero, che è l’animatore del Memoriale e ha guidato la visita che studenti e corridori insieme hanno voluto fare al museo, posto ricco di storia e di umanità allestito all’interno della ex-stazione di Cuneo Gesso, da dove – giusto ottant’anni fa – partirono le tradotte verso il fronte orientale. Prima della visita, l’alzabandiera cantato dai giovani e il passaggio di consegne dal 2° Alpini al 1° Artiglieria da Montagna di Fossano, che domani correrà la terza tappa, con partenza dalla caserma Giuseppe Perotti (altro eroe della Resistenza), sede degli artiglieri, per poi passare dai genieri del 32°, nell’attigua caserma intitolata al generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, e infine iniziare il percorso verso Pinerolo, altra terra di alpini veri.