La pellicola ambientata nel periodo della Seconda guerra mondiale racconta la storia del vivace centenario Giuseppe Bassi, uno dei sopravvissuti della Campagna di Russia che, catturato dai Sovietici nel ’42, viene imprigionato nei campi di concentramento di Tambov, Oranki e Suzdal e rientrerà in Italia un anno e mezzo dopo la fine della guerra.
I due personaggi di questa storia sono molto vicini emotivamente ma, dal lato formale, sono opposti. Uno è reale, Giuseppe, così come reale è la sua storia; l’altro invece è inventato: Katerina (interpretata dall’attrice e regista Karina Arutyunyan) è una donna che con la guerra ha avuto poco a che fare e che ha un vissuto completamente diverso, ma che proviene proprio da quel Paese in cui Giuseppe ha vissuto tanta sofferenza.
In questo il reale si mescola alla finzione. Le vicende che riaffiorano alla memoria di Giuseppe, laddove non raccontate attraverso le sue stesse foto e disegni, sono rese visivamente dalle animazioni, a rappresentare l’immaginazione di Katerina che “ricostruisce” con la sua fantasia i racconti di vita di Giuseppe.