Lo scorso 10 giugno nel piazzale della caserma Lugramani è stata celebrata la Festa di Corpo del 6° reggimento alpini, in ricordo di quel giorno del 1917, quando i battaglioni del reggimento combatterono la battaglia sul Monte Ortigara.
Il battaglione Bassano, che era in prima linea e che il Monte Ortigara lo ha conquistato, fu completamente distrutto: 84 morti, 238 feriti, 382 dispersi. L’Ortigara, come sottolineato dal colonnello Spini, comandante del 6°, è stata consacrata come una pagina d’eroismo, un inferno in cui i soldati dell’Esercito Italiano, gli alpini in primo luogo, hanno sacrificato la loro vita. Fu una sconfitta tremenda e disumana, ma come scrisse padre Bevilacqua allora sottotenente degli alpini: “Ortigara non è una sconfitta, non vi è sconfitta se non quando qualche cosa di umano è stato smarrito e soppresso”.
A quota 2.105 si trova una colonna spezzata con scritto sopra “Per non dimenticare” e il Sesto non dimentica, alla presenza del comandante del Centro Addestramento Alpino e delle autorità civili e militari, riuniti per ricordare i Caduti. “Senza sacrificio, senza sconfitta, senza il giusto perseverare, non si raggiunge lo scopo”, queste le parole del comandante del Sesto, che ha invitato a soffermarsi a pensare a chi ha dato la vita per il reggimento, per la Bandiera, per la Patria.