Le sfide del futuro

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Carissime e carissimi appartenenti alla nostra amata Associazione Nazionale Alpini: alpini, amici, aggregati e simpatizzanti, buon centesimo compleanno, lo voglio qui ribadire perché è un traguardo straordinario soprattutto per come lo abbiamo raggiunto. Credo che anche i nostri soci fondatori dal paradiso di Cantore, siano orgogliosi nel vedere, dopo cento anni, l’Ana forte e vitale, cresciuta in numero di aderenti ma ancor più di considerazione, stima ed affetto da parte della gente, fedeli come siamo rimasti ai nostri valori: memoria, Patria, famiglia, fede, dovere, sacrificio, onestà, condivisione, solidarietà.

Tocca ora a noi continuare a camminare sul solco tracciato per raggiungere il prossimo Centenario, ma per farlo occorre avere tutti ben presente, oltre ai nostri valori, la peculiarità che ci appartiene e che è ben evidenziata nel nostro Statuto: quella di essere un’associazione unitaria capace di muoversi all’unisono, pur se strutturata da soci, Gruppi, Sezioni e Sede Nazionale. È un invito a tutti per non cadere nel pericolo più grande della nostra società contemporanea, quello dell’individualismo capace solo di chiedere e di accampare diritti.

È per questo che noi continueremo con tenacia e determinazione la nostra battaglia rivolta in particolare a chi ci governa per richiedere l’applicazione piena dell’articolo 52 della Costituzione per un servizio obbligatorio dei nostri giovani a favore della Patria; quanto ciò sia necessario ne sono testimonianze le tensioni e le guerre che purtroppo colpiscono tutto il mondo anche vicino a noi e gli eventi calamitosi che sempre di più colpiscono la nostra Italia. Non mi soffermo su quanto anche quest’anno i nostri volontari hanno fatto e tuttora stanno facendo, sia quelli inquadrati nella nostra Protezione Civile e nelle squadre della Sanità Alpina, sia quelli che hanno operato in specifici interventi tra i quali il terremoto del Centro Italia, l’ampliamento del Museo degli Alpini al Doss Trent, l’esercitazione Vardirex in collaborazione con le nostre Truppe Alpine, l’Esercito, la Marina e il dipartimento di Protezione Civile.

A tutti indistintamente, compresi quelli che hanno operato nei Gruppi e nelle Sezioni a favore delle comunità locali, il mio più caloroso e sincero grazie a nome di tutta l’Ana. È stato un anno pieno di impegni, di incontri e di manifestazioni, su tutte ricordo l’Adunata del Centenario a Milano e sempre a Milano l’8 luglio, data della nostra fondazione nel 1919, il convegno e l’apposizione della targa ricordo in galleria Vittorio Emanuele, nel luogo in cui siamo nati. Un ricordo ai Caduti, a quanti in quest’anno sono “andati avanti”, certo che continueranno a sorriderci e ad aiutarci da lassù accanto ai nostri quattro Beati.

È con gratitudine e commozione, in quest’anno per noi speciale, che voglio augurare buon Natale e sereno 2020 ai comandanti della Difesa, dell’Esercito, delle Truppe Alpine, al capo Dipartimento della Protezione Civile, agli alpini in armi, ai Presidenti di Sezione, ai Capigruppo, ai miei Consiglieri nazionali e Revisori, ai nostri collaboratori, ai nostri reduci e in particolare ai nostri iscritti e ai loro familiari.

Un grande abbraccio alpino dal vostro Presidente nazionale.

Sebastiano Favero