La Francia introduce il “Servizio Nazionale Universale”

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Riscontri “molto positivi” secondo il Governo francese per il primo mese di sperimentazione dello SNU (Service National Universel) prova generale del programma di un servizio obbligatorio alla nazione che, a regime, coinvolgerà ogni anno ottocentomila giovani francesi tra i 16 ed i 17 anni.

Promesso in campagna elettorale dal presidente Macron per rinsaldare senso di nazione e spirito civico tra i ragazzi d’Oltralpe, lo SNU ha visto i ragazzi, per ora 3.850, su base volontaria, impegnarsi per un mese in formazione a pronto intervento civile, protezione ambientale, difesa nazionale ed in generale “valori de La Republique”. I ragazzi sono stati ospitati in ostelli,centri di formazione e strutture della Difesa.

Le loro giornate, oltre che dalla formazione, sono state scandite innanzitutto dalla cerimonia dell’Alzabandiera e dal canto della Marsigliese, l’Inno nazionale. I giovani hanno vestito un’uniforme (una maglietta bianca, pantaloni e giubbotto blu e cappellino con fregio bianco-rosso-blu, i colori nazionali) disegnata dai coetanei di un istituto d’arte parigino. Lo SNU è basato su un periodo di un mese a cui dovrebbero aggiungersene altri tre, “incentivati” (alla partecipazione) durante il primo.

Molto positive le reazioni dei giovani partecipanti al primo esperimento, che, essendo volontari, erano ovviamente tutti molto motivati. In genere decisamente soddisfatti anche i commenti della classe politica francese; con le inevitabili critiche provenienti dalla “galassia pacifista”, anche se di “militare” in senso stretto c’è davvero poco nei programmi dello SNU, che, di fatto (come ha scritto il quotidiano Le Figaro), è “un corso intensivo di educazione civica”.

Il 14 luglio i giovani del primo SNU parteciperanno alla grande parata militare sui Campi Elisi.

Lo SNU, quindi, entro l’anno dovrebbe passare alla fase obbligatoria su scala nazionale: per chi non adempirà all’obbligo potrebbero scattare sanzioni come l’impossibilità di sostenere l’esame per la patente di guida e gli esami di maturità oltre che, naturalmente, di partecipare a concorsi pubblici.

La Francia diviene così il primo Paese della Ue ad introdurre un servizio civile obbligatorio. In Italia i Servizio civile esiste, su base volontaria, come in Germania ed in Gran Bretagna: ma i risultati nel nostro Paese restano modesti, con 40mila giovani tra i 18 e i 28 anni che vi accedono ogni anno, contro i 180mila della Germania ed i 200mila della Gran Bretagna.

Altri Paesi, come la Svezia e la Lettonia, hanno reintrodotto una leva obbligatoria militare, per allargare la base delle loro Forze armate professionali, giudicate sotto organico rispetto alle necessità operative (lette anche in chiave della vicinanza dei confini con la Russia). In Svezia il servizio riguarderà 18mila giovani all’anno, sia maschi, sia femmine, selezionati in base ad una serie di requisiti individuali.