Workshop Nato sulla dottrina d’impiego degli alpini

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Fino al 30 maggio Bolzano ospita, nelle sale del Noi Techpark, un workshop della Nato sul “Combat Power in Mountain Warfare”. Organizzata in coordinamento con il Comando Truppe Alpine, la Concept Development Conferenceè un appuntamento, giunto alla sua seconda edizione, del Centro di eccellenza della Nato Mountain Warfare di stanza in Slovenia e incentrato sullo studio e lo sviluppo della dottrina Nato delle truppe da montagna.

Il Workshop, che vedrà presenti i più alti ufficiali delle Truppe Alpine dell’Esercito e i colleghi delle 28 nazioni dell’Alleanza Atlantica, si svolgerà con una serie di focus sulla preparazione e l’addestramento del personale militare in montagna.

Nella tre giorni di confronti e di studi diverse saranno le visite alle eccellenze didattiche e industriali della zona, a cominciare dal Noi Techpark dove verrà presentato il Terra X cube.

La Concept Development Conferenceè finalizzata allo sviluppo del Mountain Warfare ed è volta a stimolare il confronto di esperti sulle implicazioni militari a tutto tondo e più specificatemene sul combattimento in montagna.

Durante la conferenza, esperti militari e civili presenteranno argomenti relativi alla tecnologia legata al particolare impiego delle truppe da montagna, il fattori umani in ambiente montano e le sfide di Comando e Controllo in un ambiente così particolare.

Il workshop fa seguito alla prima conferenza, tenutasi in marzo in Slovenia (sede del comando Nato) “Capire l’ambiente montano per costruire la futura capacità MW”.

I lavori ruoteranno attorno alle emergenti sfide di Mountain Warfare, al fine di pensare e strutturare una dottrina Nato dell’impiego delle truppe da montagna. Gli Alpini, i più numerosi soldati della montagna d’Europa, con la loro storia e il loro expertise maturato in decenni di missioni non potevano mancare all’appuntamento.

Relatori ai lavori il Comandante delle Truppe Alpine gen. C.A. Claudio Berto e il Comandante del Centro Addestramento Alpino gen. B. Salvatore Paolo Radizza.