La Julia in partenza per il Libano

0
229

Venerdì 6 aprile a Udine, nella splendida cornice del chiostro cinquecentesco della caserma “Di Prampero”, sede del Comando Brigata, il  comandante delle Truppe Alpine generale Claudio Berto ha partecipato alla cerimonia di saluto in vista del prossimo impiego in teatro operativo libanese della Julia. L’Associazione Nazionale Alpini era presente con il Labaro, scortato dal Presidente Sebastiano Favero, il vice Presidente nazionale Alfonsino Ercole e da alcuni consiglieri nazionali. Numerosi i vessilli sezionali.
Con questa cerimonia i militari del Comando brigata, del 7° Alpini di Belluno, i cavalieri del Reggimento Piemonte Cavalleria (2°) di Villa Opicina, del Reggimento Logistico di Merano, del 2° Reggimento Genio Guastatori di Trento, concludono un lungo ed intenso periodo di addestramento, specifico e finalizzato all’impiego in uno dei due settori operativi del sud del Libano, quello ovest, a guida italiana.

Il generale di Brigata Paolo Fabbri, 43° comandante della “Julia”, assumerà infatti la guida del Sector West con sede a Shama ed avrà alle dipendenze militari di diverse nazioni quali Armenia, Austria, Brunei, Corea del Sud, Croazia, Finlandia, Ghana, Indonesia, Irlanda, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.

La Julia/MLF (Multinational Land Force), alla prima partecipazione alla missione Unifil in Libano, si schiererà per la prima volta in assoluto all’estero in conformazione DECI (DEfence Cooperation Initiative): assieme ai militari delle Truppe Alpine dell’Esercito Italiano nelle cellule del comando e di alcune unità della Leonte XXIV sarà schierato anche personale non solo di Ungheria e Slovenia, ma anche di Austria e Croazia.

Nell’intervento il generale Berto ha citato il famoso scrittore e filosofo Kahlil Gibran: “Se ti sedessi su una nuvola non vedresti la linea di confine tra una nazione e l’altra, né la linea di divisione tra una fattoria e l’altra. Peccato che tu non possa sedere su una nuvola”. E ha ricordato agli alpini della Julia in partenza che «Voi non sarete seduti sulla nuvola ma sarete proprio sulla linea di confine, sarete dislocati a Shama, Naquora ed Al Mansouri e per tutti voi sarà l’ennesima occasione per dimostrare quel talento che è proprio delle truppe italiane. Ricordatevi chi siete, ricordatevi la vostra storia e la storia che rappresentate”.

Le attività di approntamento sono state propedeutiche agli incarichi assegnati al contingente italiano dalla risoluzione ONU n.° 1701, che prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità nelle zone di confine con Israele, l’assistenza alla popolazione locale e il supporto all’addestramento delle Forze Armate libanesi.