Sulla nostra Preghiera

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Premetto che non sono un assiduo frequentatore della Chiesa e non conosco a fondo le sue regole. Ma ricercando nella mia memoria mi pare di ricordare che ogni testo, immagine e preghiera destinata a circolare in “ambiente sacro” debba ottenere l’apposito “imprimatur” rilasciata dall’Autorità ecclesiastica competente e questo credo sia stato fatto anche per la “Preghiera dell’Alpino”. 

Detto ciò mi riesce difficile capire la posizione dei vescovi della provincia di Treviso. Allora o la “Preghiera dell’Alpino” non ha ottenuto l’imprimatur e quindi i vescovi della Marca sono nel giusto e sbagliano gli altri oppure ha l’imprimatur e allora si regolino di conseguenza. Ma questo potrà dircelo solo il nostro caro don Fasani, certamente più esperto di me nelle cose di Santa Romana Chiesa.

Roberto Sanson, Gruppo di Caramagna Piemonte, Sezione Saluzzo

L’imprimatur si dava per le pubblicazioni a carattere religioso, per evitare che si diffondessero errori ed eresie. L’Ana non essendo associazione ecclesiastica non ha bisogno di sottoporre le proprie cose all’autorità religiosa. Certamente l’autorità religiosa ha la giurisdizione sulle persone e su ciò che accade all’interno degli spazi di cui ha la responsabilità, ma senza che questo diventi autoritarismo, fino a vedere nella Preghiera dell’Alpino una intrusione non ortodossa. Il buon senso in questi casi è ciò che fa la differenza.