L'autorizzazione a pubblicare

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Sono rimasto colpito nel leggere sul nostro giornale L’Alpino due articoli con sottoscrizione “Sezione di Domodossola”, dei quali non ho niente da eccepire in ordine al contenuto degli stessi, ma ho alcune perplessità sul metodo utilizzato dagli estensori, che impiegano impropriamente il nome del Gruppo di Preglia nel primo elaborato e della Sezione in entrambi gli elaborati, per supportare le proprie argomentazioni, facendo intendere che le stesse siano avallate dal Cds, allorquando così non è. In spregio alle disposizioni da voi inviate in una circolare di alcuni anni fa, in materia di trasmissione di materiale in sede nazionale (foto, articoli ecc. ecc.), nella quale si evidenziava che gli articoli dovessero essere avallati dalla firma o dal timbro del referente di Sezione, nel nostro caso dall’alpino Alessandro Lana o dal Presidente della Sezione, mi chiedo come sia stato possibile a questi signori scavalcare brillantemente ogni regola, posto che detta circolare non è mai stata annullata.

Dobbiamo constatare che anche negli alpini esistono dei furbetti che riescono a creare delle situazioni imbarazzanti ad una seria redazione come la vostra, che con tanto amore, dedizione e sacrifici, dà vita ad un bellissimo giornale. Vi esprimo, fin da subito, la nostra più sincera vicinanza: “Chi non sbaglia, è perché non fa niente”. In questo contesto auspichiamo che la segnalazione da noi evidenziata non venga recepita come un appunto negativo, ma sia intesa come un contributo positivo, volto ad evidenziare le malefatte degli astuti che ci circondano e che si lavano la bocca parlando di alpinità e vogliono insegnare a gestire le Sezioni. Certamente non resteremo insensibili come Sezione a queste prevaricazioni; approfondiremo il tutto, perché le regole sono le regole e noi siamo sempre un’Associazione d’arma e come tale la gestiamo e non un comitato carnevalesco nel quale ognuno crea quello che vuole.

Giovanni Grossi Presidente Sezione Domodossola

Caro Giovanni, la risposta ai tuoi dubbi ha bisogno solo di un chiarimento di termini. Quelli che tu chiami articoli, in realtà sono le lettere di due alpini della tua Sezione. La differenza non è da poco, perché mentre gli articoli sono una riflessione che coinvolge i Gruppi e le Sezioni, e che pertanto esigono una previa autorizzazione gerarchica, le lettere sono espressioni personali, di cui ognuno si prende la responsabilità in prima persona. La libertà di pensiero è un diritto costituzionale fondamentale, che ci dobbiamo guardare bene dal mettere in discussione.