Comandanti non sempre all'altezza

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Gentilissimo direttore, ho appena finito di leggere il libro di Del Boca “Maledetta guerra” che racconta in modo esplicito e senza giri di parole delle nefandezze perpetrate dalla classe dirigente dell’Esercito italiano nei confronti dei propri soldati. Il quadro che ne emerge è a dir poco stomachevole! 

Io sono rimasto veramente allibito dal comportamento dei comandanti a partire dal cervellotico Cadorna, per passare all’opportunista Badoglio senza dimenticare il cinico Graziani e tutta la masnada di pseudocapi che fece spazzare via senza ritegno migliaia di soldati che, alla luce dei fatti diventano ancora di più “eroi”. Anche la benemerita arma dei Carabinieri non è che ne sia uscita a testa alta anche se comprendo che ubbidivano agli ordini. Mi piacerebbe sapere un suo pensiero in merito e se fosse il caso di far conoscere in modo più chiaro all’opinione pubblica la verità storica e non retorica con qualche iniziativa che renda omaggio a quei poveri ragazzi buttati alla morte in modo così vigliacco.

Enzo Dal Sie, Treviso

Non ho letto il libro e non so dire quanto lo scritto corrisponda a verità storica obiettiva. Ma è indubbio che le più recenti analisi sono concordi nel parlarci di comandanti non sempre all’altezza del loro incarico. Questo dipendeva anche da una impostazione aristocratica del potere, politico e militare, che spesso finiva per sentirsi al di sopra del bene e del male.