Nelson Cenci è andato avanti

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Un grande alpino, un amico, se n’è andato. Nelson Cenci è morto il 3 settembre mattina, aveva 93 anni. Era nato a Rimini il 21 febbraio 1919. Partecipò giovanissimo alla guerra in Montenegro con la “Julia” e nel 1942 in Russia con la Tridentina, come comandante di plotone della 55ª compagnia del battaglione “Vestone”, dove venne gravemente ferito e si guadagnò sul campo una Medaglia d’Argento al Valor Militare.

Al termine della guerra riprese gli studi, si laureò in Medicina e Chirurgia specializzandosi in otorinolaringoiatria. Ricoprì incarichi come primario ospedaliero, docente all’Università di Varese, curando svariate pubblicazioni scientifiche.

Scrittore e poeta, ha pubblicato molti libri sulla sua esperienza in guerra e sulla naja alpina. L’amore per il cappello alpino lo ha portato nel cuore per tutta la vita, quando poteva era sempre con le penne nere, alle Adunate nazionali alle quali non mancava mai, agli incontri con le scuole dove i più giovani ascoltavano rapiti i suoi racconti.

Accoglieva tutti con il sorriso e parlava con semplicità e schiettezza. In un’intervista recente aveva detto: “Spesso mi soffermo a guardare la natura che ci circonda, e al suo cospetto penso che gli uomini siano una presenza effimera. La vita in fondo è così breve. Quando uno scompare, dopo poco nessuno più lo ricorda. Questo mi porta molta malinconia. A volte penso che – dei miei colleghi all’ospedale – sono l’unico rimasto. Della mia 55ª compagnia siamo restati solo io e un certo Primo Zambelli che vive sopra Vestone. Chi è che ci ricorda? Chi ricorda il passato, adesso?”.

Noi alpini non ti dimenticheremo, ciao Nelson…

I funerali si sono svolti a Cologne (Brescia) il 5 settembre.

Nelson Cenci