TRIESTE Conferenze di storia degli Alpini per insegnare ad amare la Patria

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Nell’Aula Magna del ginnasio liceo Dante Alighieri , con la cerimonia della consegna dei premi di studio della sezione ANA di Trieste agli studenti più meritevoli, si è concluso il ciclo di conferenze di storia che annualmente gli alpini triestini tengono nelle terze classi di alcune scuole medie cittadine.
Le conferenze trattano la storia degli alpini dalla fondazione del Corpo nel 1872 fino alle due guerre mondiali con le Campagne di Grecia e di Russia, e sono arricchite dalla proiezione di filmati dell’epoca e dai racconti autobiografici di alpini reduci della seconda guerra che, nonostante l’età, vogliono portare il contributo della loro diretta esperienza.
Lo scopo è quello di arricchire la conoscenza dei giovani non solo degli avvenimenti, ma anche delle cause che li determinarono e dei loro effetti, integrando quindi quanto può essere appreso dallo studio dei testi scolastici, normalmente carenti di pagine di storia raccontata.
Possiamo quindi dire ha affermato il presidente dell’ANA di Trieste Gianpiero hiapolino nel suo discorso nell’Aula Magna dell’istituto Dante Alighieri di aver trattato la storia favorendone una conoscenza più concreta e più approfondita, facendo sì che sia più piacevolmente assimilata ed amata.
Al centro della storia ha continuato Chiapolino abbiamo messo l’uomo protagonista del suo destino, alla cui realizzazione o al cui dissolvimento hanno influito svariate componenti, conseguenza di ideologie accompagnate da impreparazione ed improvvisazione. Nello stesso tempo abbiamo esaltato il popolo, il nostro, che di fronte alle catastrofi ha dato prova di coraggio ed abnegazione accettando e subendo le conseguenze di lotte, miserie, rinunce, ricorrendo a quelle energie nascoste che gli hanno permesso di uscire con dignità dalle prove più severe .
Ed allora abbiamo voluto compiere un atto di giustizia dicendo a questi ragazzi che l’onore ha ancora un senso, che amare la Patria e combattere se necessario per la sua difesa è un dovere costituzionalmente sancito e definito sacro ; che agli uomini che hanno fatto la guerra (non sono stati loro a dichiarare le guerre, ma le hanno fatte e subíte come un dovere ingrato da assolvere perché vincolati da un giuramento fatto alla Patria: di servizio cioè fino all’estremo sacrificio) va il nostro rispetto profondo, perché essi hanno gettato le basi, dopo gli orrori, di ricostruire materialmente e moralmente il Paese e darci le forme democratiche che ci permettono di vivere in pace….
Dico solo ha concluso Chiapolino che gli alpini non predicano una democrazia
gestita dalla piazza, né predicano la disobbedienza e tanto meno l’anarchia. Invece di rompere hanno imparato ad aggiustare e rimettere assieme quello che altri disfano moralmente e materialmente. Questa è la vera Pace! .
Quest’anno la cerimonia è stata preceduta dalla deposizione di una corona d’alloro al monumento alla Penna, nel piazzale Foro Ulpiano antistante la scuola, con la partecipazione di tanti studenti con le bandiere delle rispettive scuole.
Poi un folto pubblico ha assistito alla consegna dei premi di studio. Questi i premi e gli assegnatari:
Premio Ruggero Timeus : Federica Basile, Giuliana Racca, Paola Arrigoni, Anna Ulang (scuola media Italo Svevo).
Premio Brigata Alpina Orobica : Lorenzo Musenga, Irene Sualdini (scuola media M. G. Tartini).
Premio Robinia e Giuseppe Occini : Federico Torrisi, Giovanni Colnago, Stefano Loiacono, Erica Parmeggiani, Lara Wassman (scuola media Guido Corsi).
Premio M.O. Silvano Buffa : Pilar Ampero De Cardenas Garcia, Marina Ruzzier (scuola media Mario Codermatz).
Premio Riccardo Camber : Annalisa Milan, Vera Rosar (scuola media Divisione Julia).
Premio Laura Marceglia Furlan : Elisaveta Dubrovina, Francesco Rampone (scuola media Dante Alighieri).
Premio Guido Nobile : Andrea Piras (liceo ginnasio Dante Alighieri).
Premio Caduti del Battaglione Tolmezzo : Irina Romanchuk (scuola media Giancarlo Roli).


Dario Burresi