VICENZA Montecchio Maggiore: raduno dei reduci del 'Vicenza'

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Onorando una tradizione nata oltre mezzo secolo fa, si è tenuto a Montecchio Maggiore l’annuale raduno dei reduci del battaglione Vicenza . Anche se l’età comporta qualche forzata assenza, gli affezionati a questo appuntamento non hanno perduto l’occasione per ritrovarsi nella chiesetta degli alpini, eretta oltre cinquant’anni fa per volontà di un alpino tornato incolume dalla guerra.
Alla messa, officiata da don Massimo Peloso, erano presenti il sindaco di Montecchio Giuseppe Ceccato, il presidente sezionale Ruggero Rossato, il presidente provinciale dell’associazione Combattenti e Reduci Giuseppe Crosara e alcuni dei comandanti del glorioso reparto, come il colonnello Egidio Furlan.
Quindi si è svolta la cerimonia in onore dei Caduti, celebrata presso il monumento Al Ritorno , adiacente la chiesetta, i rintocchi della cui campana, arrivata a Montecchio dal fronte greco albanese, ricordano quanti non sono tornati. Proprio in onore dei Caduti, e per abbracciare i reduci, ogni anno le penne nere del circondario, con la regia di Giuseppe Spigolon (reduce del Vicenza ) e del capogruppo Armando Guderzo, salgono su questo versante, anche in compagnia di familiari: nei racconti e nelle testimonianze che puntualmente nascono dagli incontri con i veci affiorano figure che sono rimaste sul Golico o nella steppa e che sembrano per l’occasione rivivere. E qualche volta accade l’inatteso incontro, come è avvenuto per i reduci del Vicenza Paolo Dalfini, classe 1921 di Verona, e Giovanni Feriotti, classe 1920 di Valdagno, che proprio nella chiesetta degli alpini di Montecchio si sono riabbracciati per la prima volta dagli anni della prigionia condivisa in Siberia, dopo la sventurata avventura in terra russa.