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Comunicato stampa: 13 maggio 2002

Ci sono adunate nazionali destinate a entrare nella storia degli alpini: Catania una di queste. E a buon diritto. Prima di tutto per la sua gente, che ha accolto gli alpini senza preconcetti, con semplicit. Il che significa con il calore e il tratto che si riservano alle persone amiche, accogliendone espressioni e atteggiamenti con la naturalezza della normalit. Per questo i catanesi hanno invaso le strade del centro, sabato sera, mescolandosi agli alpini e partecipando a quello spettacolo unico fatto di colori, suoni ma soprattutto allegria che la festa del sabato sera.Domenica mattina, giorno della sfilata, gli alpini hanno percorso per sei ore ininterrotte il centro, per nulla scossi dall’acquazzone che, caso mai, ha dato un tocco in pi allo spettacolo. Anche l’Etna innevata ha fatto la sua parte. Complessivamente hanno sfilato 32mila alpini (degli oltre 150mila forse 200mila giunti a Catania) una trentina di fanfare, oltre alle fanfare della brigata alpina Taurinense e della brigata alpina Julia. Ammirazione e simpatia hanno suscitato gli alpini delle due compagnie del 9 reggimento L’Aquila; grande interesse anche per le alpine caporali inquadrate nelle due compagnie.Questa mattina, luned, la citt ha ripreso il suo aspetto di sempre, come se non fosse stata travolta dal turbine alpini. Come e se, perch i catanesi ricorderanno per sempre queste penne nere e chiss questi ricordi si trasformeranno in vocazione per i giovani, e perch Catania rester nel cuore degli alpini, molti dei quali hanno continuato la loro trasferta siciliana privatamente e molti altri ritorneranno come turisti.Possiamo riassumere in quattro parole questa meravigliosa adunata: grazie Catania, grazie alpini.