Il via vero e proprio delle gare è stato dato il mattino di venerdì 8 giugno con la corsa in montagna, giunta alla sua 47ª edizione. Diciamo subito che la partenza da Villa Angarano a Sant’Eusebio è stata difficoltosa per il sovrapporsi di altre iniziative similari, per il tempo inclemente e per alcune disfunzioni tecniche, superate grazie alla buona volontà e all’impegno degli organizzatori.
Alla fine è stato un successo conclamato in entrambi i percorsi, riservati a categorie diverse. Non è mancato un infortunio, ridotto a limiti accettabili grazie alla prontezza di un Capogruppo che si è assunto il rischio di portare l’infortunato all’ospedale. Alla fine un grande sospiro liberatorio e la consapevolezza di avere portato a termine un’impresa complessa e per certi versi rischiosa. Da questa gara si è imparato che l’organizzazione non è tutto e bisogna monitorare ogni particolare della competizione, mettendo in opera controlli minuziosi anche sulla presenza di presìdi che pure siano stati garantiti fino all’ultima ora. Altro elemento da tenere in considerazione è che alla fine gli atleti, dopo la festa e consumato il pranzo o la cena preferiscono riposare e non muoiono dal desiderio di assistere a spettacoli o a rappresentazioni ed esibizioni previsti per il pubblico. Ne tengano conto i prossimi organizzatori delle Alpiniadi. Per la cronaca la gara è stata vinta da Daniele De Colò della Sezione di Belluno in meno di un’ora e precisamente con il tempo di 58’13”, bissando il successo alla prima edizione delle Alpiniadi estive, nel 2014. Secondo classificato Enrico Cozzini (1:01’51”) della Sezione di Trento; terzo Ivan Geronazzo, Sezione di Valdobbiadene (1:02’13”). Il Trofeo “Ugo Merlini” è stato vinto dalla Sezione di Trento, davanti alla Valtellinese e a Belluno.
g.c.