VICENZA “MONTE PASUBIO” – Una storia viva

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    Una sala di prestigio, in un palazzo al centro della storia della città, un’Associazione e un libro. Sono questi gli elementi più significativi della presentazione del volume “2009-2019. Una storia viva” edito dall’Ana, avvenuta nella sala degli Stucchi di palazzo Trissino-Baston, sede del municipio. All’iniziativa ha partecipato il Presidente nazionale Sebastiano Favero, a suggello di un incontro che anche a Vicenza ha celebrato degnamente il primo secolo di vita della nostra Associazione. L’evento ha richiamato la partecipazione di numerose autorità civili e militari, a segno di riconoscimento e riconoscenza nei confronti del ruolo degli alpini nella comunità, e del vescovo mons. Beniamino Pizziol.

    La presentazione è stata moderata da Alberto Pieropan, consigliere della Sezione e, dopo i saluti di benvenuto del sindaco Francesco Rucco e del Presidente sezionale Luciano Cherobin, sono stati due tra i molti co-autori del volume a illustrarne i contenuti. Marco Mondini, alpino e docente di storia militare all’Università di Padova, per esempio, nella sua breve ma dettagliata lezione sulla storia delle Truppe Alpine si è concentrato sulle motivazioni della nascita del mito degli alpini e sul perché l’Ana rappresenti tuttora un unicum a livello mondiale nel panorama delle associazioni dei cosiddetti “veterans”.

    Federico Murzio, alpino e giornalista professionista vicentino, ha parlato delle motivazioni che hanno trasformato la “salita” al Monte Pasubio dei parenti alla ricerca dei luoghi di sacrificio di loro congiunti nei tempi immediatamente successivi alla Grande guerra su Pasubio in un pellegrinaggio. E come questo gesto “sia alla base della trasformazione del Pasubio da luogo di divisione e distruzione a spazio di costruzione inclusiva di identità e cittadinanza, non solo nazionale ma anche europea”.

    Lo stesso Pieropan, poi, ha ricordato come il volume contenga i contributi di altri tre autori vicentini, ovvero quelli di Dino Biesuz dedicato al Monte Cimone di Tonezza e al suo annuale pellegrinaggio, di Elena Donazzan, Assessore regionale all’Istruzione, riservato alle attività di diffusione della cultura alpina nelle scuole e infine del maestro Bepi De Marzi con il suo accorato invito a tornare a cantare la montagna, con le sue leggende e storie di vita quotidiana e anche di sogni. Il Presidente Favero nel suo intervento a chiusura della presentazione ha toccato alcuni punti di attualità della vita associativa (nella foto).

    Tra questi il futuro della nostra Associazione e il ripristino di un servizio di leva. Di rilievo la sottolineatura circa l’apartitismo della Associazione. L’assist è stato lanciato dallo stesso Mondini, che ha richiamato la dichiarazione di apoliticità formulata nella prima stesura dello Statuto. Un necessario passaggio è stato dedicato alla eterna quaestio della Preghiera dell’Alpino, agevolata forse anche dalla presenza del vescovo Pizziol.

    vica.p.