VICENZA “MONTE PASUBIO” – In memoria di Rodolfo e Roberto

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    Gli alpini Rodolfo Passamani di Bressanone e Roberto Pozza di Sovizzo nell’estate del 1959 erano in forza al btg. Bassano, del 6º Alpini, brg. Tridentina. Insieme ad altri 150 compagni di naja, il 29 giugno erano stati inviati per un’operazione di soccorso nei pressi di Campo Tures, dove il torrente Aurino in piena stava minacciando la sicurezza della popolazione. Nel pomeriggio avvenne la sciagura: i due stavano tentando di arginare le rive del fiume con tronchi d’albero, ma il grosso picchetto di ferro, cui era attaccata la fune di sicurezza, ad un tratto cedette e i due alpini vennero scagliati fra i vortici del torrente.

    I loro corpi vennero recuperati a valle dopo molti giorni. La gente della Valle Aurina, in segno di riconoscenza, fece erigere un monumento proprio nel luogo della tragedia. Costruito con pietre di quelle montagne, venne inaugurato ad un anno dalla disgrazia. Sessant’anni dopo, gli alpini di Sovizzo, in collaborazione con il Gruppo di Brunico, hanno organizzato una breve cerimonia a Campo Tures, per rendere omaggio alla memoria di Rodolfo e di Roberto: oltre alle penne nere, hanno partecipato i familiari e tanti sovizzesi giunti in pullman (nella foto). La commemorazione, svoltasi alla presenza del gonfalone del comune di Sovizzo, dei vessilli della Sezione di Vicenza “Monte Pasubio” e della Sezione Bolzano (rappresentata dal consigliere gen. Maurizio Ruffo) e dei gagliardetti di Sovizzo e Brunico, è stata resa possibile dalla collaborazione del locale comando dei carabinieri che, per la durata della manifestazione, ha permesso e salvaguardato lo stazionamento dei convenuti davanti al monumento posizionato ai bordi della trafficata strada statale.

    L’appuntamento si è svolto con la resa degli onori ai Caduti mediante la deposizione della corona d’alloro, conclusa con la Preghiera dell’Alpino. È stata infine rievocata la tragica vicenda con una doverosa riflessione sul sacrificio vissuto dai due giovanissimi alpini, morti negli anni della gioia, anteponendo il bene della comunità al proprio diritto di vivere: un’abnegazione che in questi tempi ha molto da insegnarci. Proprio nei giorni antecedenti l’anniversario, l’amministrazione comunale di Sovizzo aveva dedicato al concittadino alpino Roberto Pozza una piazzetta adiacente alla sede municipale. Gianfranco Sinico