Utili al bene comune

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    Le scrivo, anche se non sono più iscritto all’Associazione ormai da tempo perché non mi spiego il silenzio, o meglio, mi fa rabbia il silenzio di noi alpini riguardo la situazione drammatica che sta vivendo il nostro Paese. Gli alpini sono stati un baluardo delle nostre frontiere, forti, fieri, testardi, armati di cuore, sangue, attributi. Hanno reso fiere intere generazioni di far parte di questo glorioso Corpo, mamme, nonne, padri, fratelli, tutti orgogliosamente legati da uno spirito indomabile e altruista, legati alla terra, alle tradizioni, alla solidarietà, alla propria gente. La nostra Patria è divenuta terra di conquista con la complicità di governi, politici e affaristi anti italiani ai quali non importa nulla della sovranità, del sacro e inviolabile suolo patrio. Per quanto tempo ancora staremo in silenzio? Per quanto tempo ancora continueremo a fare la nostra parte quando al governo ci sono dei traditori? Per quanto tempo ancora faremo e saremo gli utili idioti di chi ci manovra a proprio interesse? Non è questione di schierarsi con uno piuttosto che con un altro, ma far sentire la propria voce lo trovo assolutamente indispensabile, bisogna alimentare quella forza interiore che solo noi alpini abbiamo, quella forza di buon senso, coraggio, senso civico, cameratismo che ci contraddistingue… non possiamo più tacere.

    Ernesto Allodi

    Caro Ernesto, quando da giovane volevano correggere qualche mia accelerazione, mi dicevano che il mondo si cambia o con le denunce o con gli annunci. Ed era un modo per spingermi sul secondo versante, evitando la polemica e le azioni di rottura. Tu hai ragioni da vendere in ciò che sostieni, ma dobbiamo stare attenti a prese di posizione che ci vedrebbero strumentalmente intruppati da una parte o dall’altra. Fidati di quello che ti dico. Basterebbe una sola frase o un solo titolo su questo giornale, per vederci arruolati, nostro malgrado. Credo personalmente che la nostra forza, quella dell’annuncio, ci domandi di continuare ad essere quello che siamo: obbedienti, collaborativi, attenti ai bisogni della nostra Patria, sempre disponibili e sorridenti, come si conviene a chi vive con gioia la missione di sentirsi utile al bene comune.