Uno sfogo tra amici

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    Un po’ di tempo fa, per mettere ordine nei miei ricordi giovanili, ho richiesto il foglio matricolare, questo oltre a ricordarmi date ormai lontane ha avuto il triste effetto di riaprire una ferita che per la verità non si è mai rimarginata. Cercherò di raccontare brevemente i fatti: nel luglio del 1966 per svolgere il mio servizio di leva venivo destinato al corso Acs presso la Smalp di Aosta, trascorsi i 5 mesi di corso (chi ha frequentato la Smalp sa che non era una vacanza) venivo destinato al btg. Saluzzo presso la caserma di Borgo San Dalmazzo. Mi ritenevo abbastanza fortunato perché essendo di Acqui Terme non ero molto lontano da casa. Dopo poco tempo, in preparazione del campo invernale, partiamo per un corso di sci. Durante una discesa sul Colle di Tenda sono stato investito da un mio commilitone e ho riportato la frattura della tibia e del perone della gamba destra, ricordo ancora perfettamente il male, l’unico antidolorifico è stata la fiaschetta di grappa di un mio compagno altoatesino, comunque venivo portato all’ospedale militare di Torino dove ho iniziato il mio calvario. Ricoveri per un totale di tre mesi presso gli ospedali di Torino e poi di Alessandria, due interventi in anestesia totale, cinque mesi di gesso e congedo tre mesi dopo il previsto perché la convalescenza andava oltre il periodo normale di ferma. In data 9 maggio venivo nominato sergente, in data 9 novembre la nomina veniva revocata (degradato). Chi non mi conosce potrebbe pensare: chissà quale crimine ha commesso. La revoca è giustificata dal fatto che non ho trascorso al battaglione il periodo che il regolamento prescrive, ma quello che ho dovuto passare e che ho descritto non compensa abbondantemente? Ho 76 anni, quindi a questo punto non chiedo nulla, voleva solo essere uno sfogo con degli amici. A volte qualche amico alpino non conoscendo i miei trascorsi mi chiede perché partecipo poco ai raduni e alle varie manifestazioni, ma credetemi faccio molta fatica ad essere entusiasta di portare quel cappello. Scusate lo sfogo e W gli alpini.

    Aldo Marenco, Acqui Terme (Alessandria)

    Amico caro, leggendoti mi hai passato la tua stessa indignazione. Com’è possibile che la burocrazia passi sopra le persone, dopo averle ferite, con le sue logiche, nel corpo e nello spirito? Penso che oggi non accadrebbe più, perché chi governa le truppe dimostra grande sensibilità e attenzione al fattore umano. Non so neppure se nel tuo caso ci siano gli estremi per un ricorso a posteriori. Comunque sia, tu il cappello tienitelo bene in testa e sfila orgoglioso tra amici che ti stimano, in barba alla stupidità di certe logiche.