È sempre un’emozione assistere alle sfilate degli alpini che ogni anno invadono le nostre città. Chi ama l’Italia sa che quella folla immensa (quest’anno a Milano sono attese cinquecentomila persone) racchiude storie di impegno e di dedizione. Facce giovani e meno giovani di ogni parte d’Italia, persone che si riconoscono nei valori di sobrietà, concretezza e solidarietà. Chi è stato alpino lo è per tutta la vita e conserva questi valori in ogni istante e in qualsiasi situazione della sua esistenza. L’anno scorso è stato un appuntamento speciale. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto partecipare proprio nei giorni cruciali della tormentata trattativa per il nuovo Governo dopo le elezioni del 4 marzo. Il Capo dello Stato ha ricevuto dalle migliaia di alpini riuniti a Trento il conforto e la spinta a risolvere una situazione difficile: “Presidente pensaci tu”, è stato il grido d’incoraggiamento. Quest’anno Milano accoglie le penne nere per un anniversario altrettanto importante, i cento anni della fondazione dell’Associazione Nazionale Alpini, proprio nella capitale lombarda. Il sindaco Giuseppe Sala ha voluto subito sottolineare come i valori degli alpini e quelli della metropoli lombarda, siano gli stessi. Sono gli unici in grado di rimettere in moto il Paese, di farlo uscire da un’aria di rassegnazione e di impotenza che qualche volta sembra avvolgerci. Milano ha saputo trovare la sua strada, con l’apertura internazionale, il rinnovamento urbano e l’innovazione tecnologica. Gli alpini, come forza di pace e di volontariato nelle mille missioni in Italia e all’estero, sono un costante punto di riferimento per tutti. Anche loro con attaccamento alla tradizione ma anche forte capacità d’innovazione. L’impegno in tutte le emergenze ne fanno una moderna forza al servizio del Paese. Anche chi non presta più servizio attivo, continua a fornire il suo contributo nell’Associazione e nelle sue tante attività. A Milano questo impegno troverà il suo giusto riconoscimento. Nell’era dell’istantaneità e dei social media, arena in cui le opinioni faziose diventano corpi contundenti contro chi la pensa diversamente, la lezione che arriverà dall’Adunata di Milano sarà importante. Una lezione di convivenza e di civiltà, di orgoglio del proprio ruolo unito però a una grande capacità di dialogo, di confronto e di accoglienza. Questo Paese ha bisogno di serietà e di sobrietà, le troppe polemiche stanno facendo perdere il senso del futuro e di quanto sia importante un lavoro comune per costruirlo. Credo che dagli Alpini arriverà l’esempio: un’altra strada è possibile, basta saperla percorrere.
Luciano Fontana
Direttore del Corriere della Sera