Una realtà in crescita

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    Siamo al mese di luglio. L’anno scolastico è terminato, ed è l’ora di fare consuntivi in merito alle attività di collaborazione che i Centri studi sezionali hanno svolto con le scuole del territorio nazionale. L’obiettivo principale è quello di dimostrare che gli alpini ci sono e sono in grado di fornire con la loro serietà, competenze che vanno al di là del semplice ricordo, che sanno dare e danno un’offerta formativa a largo respiro. Nelle scuole “si entra” se si hanno argomenti e proposte valide da offrire. Alcuni esempi ancorché non esaustivi: il Progetto scuole della Sezione di Padova propone ben 25 temi (molti disponibili sul sito ana.it) che spaziano dalla Grande Guerra ai principi fondamentali della Costituzione, dalla montagna e la frequentazione sicura all’impegno civile, le amministrazioni locali e quindi l’educazione civica, (editi due fascicoli illustrativi “Fiori di guerra” e il Tricolore italiano, donati agli alunni).

    Dalla sinergia fra le Sezioni “Monte Grappa” – Bassano del Grappa e Treviso, il progetto “Studenti in prima linea” con temi inerenti non solo la vita dei soldati al fronte ma anche la guerra vissuta dai civili e le conseguenti trasformazioni sociali come il ruolo delle donne e l’emancipazione. Ha dimostrato quanto sia d’interesse portare conoscenze di aspetti spesso poco considerati dai testi scolastici, parlando non solo di battaglie ma anche di sacrifici e coraggio. Utile spunto di lavoro, per la Sezione di Verona, è stato il progetto della Regione Veneto “Storia e cultura del Veneto 2022/23” che invita ad approfondire storie venete di emancipazione e resilienza, racconti di donne e bambini in fuga dal Veneto dopo Caporetto, e proporle alle scuole. Il “Giro delle lapidi” della Sezione di Vicenza “Monte Pasubio”, che ha reso possibile agli studenti di conoscere personaggi, come imprenditori e artisti, che hanno lasciato tracce importanti nella vita cittadina.

    Tutte le Sezioni del Triveneto in particolare, data la vicinanza con i luoghi che sono stati teatro della Grande Guerra, vi accompagnano le scolaresche unendo la didattica della storia sul campo alla conoscenza della montagna e la sua frequentazione in sicurezza (possibili rischi, attenzioni da prestare, abbigliamento da indossare). Difficile indicare numeri precisi, ma sono sicuramente decine le visite organizzate dalle varie Sezioni dal Grappa al Carso finanche a Caporetto, o dal Cadore all’Altipiano di Asiago e al Montello fino al Piave, dopo centinaia di incontri svolti in aula incontrando migliaia di alunni e studenti, e intessendo decine di relazioni con insegnanti; aspetto importante questo per facilitare l’attenzione anche di altri colleghi alle nostre proposte di collaborazione didattico educativa.

    Un grazie va riconosciuto ai vari Gruppi alpini locali che offrono la loro disponibilità logistica, garantendo un sicuro appoggio logistico. Altre realtà, lontane dai luoghi del fronte, approfittano dell’avere musei e sale storiche per accogliere scolaresche presso la loro sede o quella di Gruppi. Per esempio la Sezione di Biella ha visto visitare il proprio museo da più di 40 classi, l’equivalente di circa 800 alunni per la maggior parte liceali. Altre Sezioni hanno preferito coinvolgere studenti e insegnanti in convegni e conferenze aventi tema la storia alpina, così come ha fatto la Sezione di Casale Monferrato. Interessante il progetto didattico “Dalla storia al racconto” (dall’analisi dei documenti alla costruzione di narrazioni verosimili) rivolto alle classi terze medie sviluppato dalla Sezione di Acqui Terme che prevede la ricostruzione della vita e delle vicende di alcuni Caduti in guerra, alpini e non, nati e vissuti, fino all’arruolamento.

    Oppure il museo alpino di Domodossola ha voluto andare in trasferta, proponendo lezioni storiche alle scuole medie utilizzando in classe cimeli e reperti propri. Molti Centri studi sezionali si sono specializzati, con i propri collaboratori, nello svolgere lezioni magistrali sulla nostra storia o comunque su argomenti che per essere efficaci devono riguardare soprattutto aspetti che diventino un arricchimento dei programmi ministeriali come per esempio succede ad Alessandria. Un altro modo di confrontarsi con le scuole è quello delle borse di studio come per esempio testimonia l’esperienza ormai consolidata delle Sezioni di Novara e Mondovì. Due canali di approccio, però, sono sicuramente innovativi sulla base delle nuove richieste dei programmi.

    Il primo riguarda l’educazione civica, materia trasversale che deve essere svolta da ciascuna classe per un minimo di 33 ore/anno. Gli argomenti da trattare sono molti e possono anche essere proposti da collaboratori esterni. Tre i nuclei tematici previsti dalle linee guida ministeriali: cittadinanza consapevole ovvero Costituzione, legalità e solidarietà – sviluppo sostenibile, educazione ambientale, conoscenza e tutela del patrimonio e del territorio – cittadinanza digitale. In particolare all’interno del primo contenitore ben si possono trovare temi a noi particolarmente cari. Quando si parla di solidarietà le penne nere non hanno nulla da invidiare ad altri enti e strutture. Anzi, d’intesa col Centro Servizi volontariato di Padova-Rovigo (Csv, ente presente in numerose Province), relatori alpini con volontari di Pc si recano nelle scuole in occasione della Giornata internazionale del volontariato, 5 dicembre, per parlare dei valori del volontariato e far conoscere l’impegno civile degli alpini per la solidarietà. L’altro canale di collaborazione con le scuole, che riguarda esclusivamente le classi 3ª e 4ª delle superiori, è quello che attualmente viene chiamato Pcto (Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento) in passato “Alternanza scuola lavoro”.

    Queste attività si sviluppano mediante progetti volti a far comprendere agli studenti i possibili sbocchi lavorativi legati al loro percorso di studi. Sono progetti mirati che possono portare a conoscere la nostra realtà a ragazzi quasi maggiorenni: così gli studenti dei licei sono invitati a collaborare con i nostri archivi e biblioteche, i geometri si confrontano con le nostre strutture di Protezione civile, gli studenti legati al turismo possono esercitarsi all’interno dei nostri musei come guide oppure i licei artistici e scuole di arti grafiche sono coinvolte in concorsi per la realizzazione di poster. In ogni caso gli studenti chiamati a collaborare interagiscono positivamente con le nostre strutture. La Sezione di Vercelli, per esempio, ha coinvolto gli studenti del locale liceo scientifico nella realizzazione del libro fotografico del ten. Barelli, reduce di Grecia e Albania.

    Quella di Biella ormai da qualche anno ospita gli studenti del liceo classico per la cura della propria biblioteca e del proprio archivio. I risultati fin qui espressi sono frutto di un impegno appassionato e non senza sacrifici personali, ma volontari, che ha dato vita nei Raggruppamenti, prima nel 1º poi nel 3º, di “coordinamenti” dei Centri studi sezionali: per fare rete delle conoscenze ed esperienze e, insieme, migliorarsi e crescere; il nostro motto è “condivisione” per raggiungere lo scopo comune che ci è stato dato dai nostri padri fondatori quando scrissero l’art. 2 del nostro Statuto. Concludiamo dicendo che il supporto dei coordinamenti si è esteso anche ad altre Sezioni come Francia, Salò e Sardegna alle quali è stato fornito materiale didattico. Inoltre gli stessi coordinamenti sono già al lavoro per preparare i progetti da presentare alle scuole nel prossimo anno scolastico, questo infatti sarà l’argomento principale delle riunioni previste prima della pausa estiva.

    Giuseppe Nicoletto e Paolo Racchi