Lecco, 110 e lode!

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    Che l’edizione 2023 del Campionato nazionale di marcia di regolarità a pattuglie avesse qualcosa in più si era capito già alla chiusura delle iscrizioni: 162 pattuglie, di cui 137 formate da soci alpini e 25 da aggregati. Numeri importanti che meritavano qualcosa di straordinario come, ad esempio, partire dal giardino di una Villa che è patrimonio dell’Unesco. È accaduto a Maser (Treviso).

    Forse perché per gli alpini non esiste l’impossibile? Può essere, ma in questo caso, gran parte del merito, va al proprietario della Villa di Maser, il conte Vittorio Dalle Ore, che ha concesso di allestire partenza e arrivo proprio nella zona antistante quella che è una delle più famose opere dell’architetto veneto Andrea Palladio, concepita attorno al 1550 come sede prestigiosa della tenuta agricola dei fratelli Barbaro, i quali per la decorazione chiamarono il pittore Paolo Veronese e lo scultore Alessandro Vittoria. Anche la cerimonia d’apertura del campionato ha riservato sorprese ad iniziare dal tedoforo: Gelindo Bordin.

    A lui, primo italiano a vincere, nel 1988 a Seoul, la maratona olimpica e unico italiano ad aver vinto quella di Boston, l’onore di accendere il tripode. Una cerimonia particolarmente sentita e partecipata anche da parte della popolazione che nell’occasione ha ricordato i cento anni del monumento ai Caduti di Maser, realizzato dallo scultore Angelo Rossetto, e inaugurato il 28 ottobre 1923 dal podestà Davide Basso.

    Solo tre mesi dopo nasceva proprio a Maser, Emilio Bottin, reduce ex-internato, che ha vissuto sulla sua pelle l’esperienza della guerra e della prigionia, che ha voluto essere presente in piazza insieme agli atleti con la penna per la deposizione della corona ai Caduti e la celebrazione religiosa. La pioggia sopraggiunta sabato durante l’ultimo tratto di sfilata si è presentata puntuale domenica mattina al via della gara rendendo ancor più suggestivo (e scivoloso) il percorso; 14,5 km tra le colline asolane e lungo i sentieri che portano alla parte più panoramica da cui si può ammirare il paese dall’alto e transitare lungo le antiche trincee.

    Il tracciato, perfettamente preparato dai volontari e adeguatamente segnalato, come di regola, è stato suddiviso in settori con medie variabili da un minimo di 2 ad un massimo di 6,5 km/ora che ogni pattuglia ha potuto scegliere tra una serie di tre: alta, bassa e minima. La pattuglia più precisa, che ha così conquistato il primo posto in classifica, è stata la numero 110 composta da Gianluigi Rusconi, Ottavio Fazzini ed Ennio Brumana appartenenti alla Sezione di Lecco. Secondo posto per la pattuglia numero 61 della Sezione di Brescia, composta da Angelo Aguscio, Mario Ferrari e Domenico Cavagnini. Terza la 112 con Claudio Negro, Cesare Lamberto e Alberto Bianco della Sezione di Torino. Prima per gli aggregati la pattuglia 218 composta da Valter Gandossi, Giovanni Baroni ed Angela Serena della Sezione di Bergamo.

    Nella classifica Sezioni, Trofeo Scaramuzza, sul gradino più alto del podio Brescia seguita da Bergamo e Treviso. Da parte di tutti i partecipanti sono giunti apprezzamenti e complimenti per l’organizzazione che il presidente della Sezione Treviso, Marco Piovesan, e il capogruppo di Maser, Daniele Pelizzon, hanno girato ai tanti volontari che si sono dati da fare affinché tutto andasse per il meglio. Considerando che questa era la seconda volta che Maser ospitava la marcia di regolarità si potrebbe dire: non c’è due senza tre… chissà!

    Gio Moscardi