Con grande emozione e un pizzico di orgoglio sono riuscito a far mettere a quel grande uomo e nostro papa Francesco il 5 marzo 2014 il mio cappello alpino. Quando sono nato nel 1946 sono stato tenuto a battesimo il 22 maggio da mio zio materno che si chiamava Savoia Francesco, da qui il mio nome, il quale come alpino fu coinvolto della sacca del Don a Nikolajewka.
Fu soccorso, ferito, da una donna russa e tenuto e curato in una isba. Tornò in Italia e, quando vestito da alpino, volle andare a trovare la sua famiglia a Chiavenna, fu preso dai tedeschi sul treno a Colico e deportato nel campo di Mauthausen, dove rimase fino al 1945. Anche mio papà Carlo era alpino, così come mio fratello Renato, “andato avanti” il 21 aprile 2005 all’età di 52 anni. Per tutti questi motivi ho avuto il desiderio riuscito di far indossare il cappello alpino a papa Francesco. Il cappello è quello che ho portato da artigliere alpino del Gruppo Vestone a Merano. Quindi ha 50 anni di vita e non è di carnevale.
Francesco Carzaniga, Cernusco sul Naviglio
Caro Francesco, ci sono delle emozioni che lasciano il segno, motivandoci ancora di più nei nostri ideali di appartenenza.