Un secolo di Intra

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    Avremmo voluto essere tutti in piazza, il 28 marzo, giorno del centesimo compleanno della Sezione Intra, ed invece eravamo chiusi in casa. Avremmo voluto essere tutti in sfilata, il prossimo 20 settembre per il Raduno del 1º Raggruppamento nel cuore di Verbania, invece staremo a casa. Ce la immaginavamo davvero diversa la festa per i primi cento anni di vita della Sezione Intra, seconda nata in Italia dopo quella di Torino. Ce la immaginavamo molto simile a quel battesimo del 28 marzo 1920, con la città invasa da alpini in festa, accorsi al teatro Sociale di Intra per rispondere ad un semplice richiamo su un manifesto, trasformatosi rapidamente in un appuntamento imperdibile. A rispondere “presente” gli alpini e i reduci del battaglione Intra, del Monte Cervino, del Val Toce e del Pallanza, tutti legatissimi alla loro terra d’origine.

    L’Alpino scriveva raccontando quel battesimo: «La riunione improntata ad una magnifica comunione di ideali e a un fervido desiderio di azione, riuscì magnificamente. I bravi vecchi alpini del Verbano, lavoratori e produttori, intesero perfettamente gli ideali del nostro sodalizio. Il loro consenso fu rapido, pronto, entusiastico. La nuova sezione è nata quasi per generazione spontanea, tanto che nella prima riunione di raccolsero “sul campo” adesioni in numero tale da poter costituire immediatamente alcuni “Gruppi” di soci collettivi. La Sezione Verbano promette un meraviglioso sviluppo e indirà prossimamente manifestazioni simpaticissime alle quali parteciperanno con il Consiglio direttivo dell’Ana, numerosi Soci.

    Al maggiore Zamboni, comandante il presidio di Intra, suscitatore di mirabili energie, il Consiglio Direttivo dell’Associazione porge i più vivi e cordiali ringraziamenti». Il 1º agosto di quell’anno, la gita inaugurale della Sezione Verbano all’Alpe Ompio, il 26 settembre la seconda a Pian di Sole con la benedizione del vessillo sezionale e la presenza costante dei vertici dell’Ana. Per i suoi primi venti e più anni di vita, la Sezione ha vissuto in simbiosi con il suo battaglione, l’Intra, impegnato in tutte le operazioni di guerra di quella stagione: un rapporto, quello dell’Intra con i suoi alpini, che non è mai venuto meno e che continua anche oggi a distanza di tanti anni con i pochi reduci rimasti e soprattutto con il memoriale dell’Alpe Pala, realizzato nei primi anni Sessanta per non dimenticare il sacrificio di oltre seicento penne nere appartenenti ai Battaglioni del territori, caduti per la Patria.

    La 7ª “di Dio”, la 24ª “di Corsa”, la 37ª “la Nobile” e la 112ª “degli Spiriti”: numeri e nomi di Compagnie che fanno parte della storia della fanteria alpina, che sono il simbolo di un territorio intero, che hanno contribuito a scrivere la storia dell’Italia. Racchiudere cento anni di storia in poche righe è praticamente impossibile per una Sezione dalle cui costole sono nate negli anni quelle di Domodossola, Omegna e Luino: anche il nome è cambiato negli anni, passando dall’originale Verbano all’attuale Intra proprio in onore di quel battaglione che da pochi mesi è tornato a vivere: Sezione Intra – e non “di” Intra, badate bene – per ricordare e perpetuare il sacrificio di quei ragazzi, di quei simboli, di quegli eroi.

    In cento anni, di momenti memorabili, l’Intra ne ha vissuti tanti – adunate, raduni, eventi – ci sono stati alti e bassi come è normale che sia, fino ad arrivare ai giorni nostri e alla realtà di una piccola Sezione – 1.500 i soci alpini, 2.042 i soci totali a fine 2019, guidati dal neo Presidente Angelo Albertella, eletto dall’assemblea dei delegati a fine giugno e chiamato a raccogliere l’eredità di Gian Piero Maggioni (fresco di elezione a Consigliere nazionale) che continua con grande abnegazione a portare avanti il suo impegno grazie a 44 Gruppi allineati lungo l’intera sponda piemontese del Lago Maggiore, a cavallo tra le province del Verbano-Cusio- Ossola e di Novara. Piccoli sì, ma determinati e attivi con il nucleo di Protezione Civile, sempre pronto a rispondere ad ogni chiamata, con il Gsa capace di fasi onore in ogni manifestazione agonistica, con la fanfara che allieta ogni manifestazione sezionale e non solo, con il giornale sezionale la cui testata “O u rump o u moeur” altro non è che il motto storico del battaglione Intra, che racconta in maniera moderna la vita di Gruppi e Sezione.

    Una piccola Sezione molto attiva, l’Intra, che prosegue la sua avventura con una caratteristica di cui va orgogliosa e fiera: quello del legame stretto delle penne nere con il proprio territorio, una sorta di eredità morale, per noi alpini e per la nostra gente, lasciataci dai nostri padri che hanno militato nel battaglione Intra e da tutti coloro che nelle nostre terre hanno amato quegli alpini. Quanto alla festa per il traguardo del primo secolo di vita, l’appuntamento è solo rimandato: a settembre 2021 ospiteremo a Verbania il raduno del 1º Raggruppamento, celebreremo i cento anni di storia e insieme il primo anno del nostro secondo secolo. E lo faremo con lo stesso entusiasmo, la stessa partecipazione, lo stesso sorriso degli alpini che invasero Intra quel 28 marzo 1920 per fondare la Sezione per dire “ci siamo!”. Questione di Dna.

    Paolo Broggi