Un osservatorio permanente delle missioni di pace

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    È l’idea del sindaco di Cividale, nata nel corso di un interessante convegno organizzato dal Comune, presenti giornalisti inviati speciali, esponenti di Organizzazioni Onu, politici e militari.

    Al teatro Ristori di Cividale del Friuli (Udine), si è svolto un convegno sull’impegno italiano nell’ambito dei contributi internazionali alla pace in Afghanistan e Kosovo. L’evento è stato organizzato dal Comune di Cividale. La città ducale, che ospita l’8º Reggimento alpini impegnato a più riprese in missioni di pace in quei Paesi, ha voluto proporre un’occasione di approfondimento su un argomento di attualità. Afghanistan e Kosovo rappresentano due casi emblematici di aree di conflitto ove l’impegno dell’Italia si è rilevato determinante nella gestione di crisi di difficile soluzione, anche grazie al contributo delle Forze Armate.

    Alla presenza di autorità civili e militari, di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, di personalità del mondo della cultura, di operatori in missioni di supporto alla pace e di funzionari delle organizzazioni internazionali e di volontariato, oltre a numerosi studenti degli istituti superiori del cividalese, sono intervenuti il prof. Piergiorgio Gabassi dell’Università di Trieste, l’ambasciatore Lamberto Zannier dell’ OSCE, il senatore Roberto Antonione, sottosegretario agli Esteri, il generale di Corpo d’Armata Ivan Felice Resce, comandante delle Truppe alpine, il giornalista Toni Capuozzo, inviato speciale Mediaset e Laura Boldrini, portavoce dell’UNHCR.

    Sono intervenuti telefonicamente anche Ennio Remondino della RAI da Belgrado e Giovanna Botteri da Parigi. Ampio risalto è stato dato al contributo dei militari italiani, specialmente gli alpini, nelle due aree di crisi. L’intervento del comandante delle Truppe alpine Resce è stato efficace ed apprezzato, avendo illustrato la realtà operativa dell’impegno degli alpini a supporto della pace che, come brillantemente ha sottolineato la portavoce dell’UNHCR Italia, ha un prezzo e non è mai da dare per scontata. Nell’illustrare la realtà dei rifugiati, la Boldrini ha dato risalto al valore della vita, e al ruolo dei mezzi di informazione. È attraverso l’affermazione del diritto ha detto la Boldrini che si può costruire la vera sicurezza .

    Cultura della vita di cui il professor Gabassi ha sottolineato l’importanza, insistendo sulla necessità del dialogo reiterato quale soluzione fra le parti in conflitto. Bisogna credere nella forza delle idee, non nell’idea della forza , ha affermato Gabassi, aggiungendo che bisogna estinguere la cultura del conflitto e diffondere la cultura del negoziato . L’ambasciatore Zannier, nell’illustrare il ruolo giocato in ambedue i teatri dalla sua organizzazione, non ha nascosto le difficoltà della situazione del Kosovo giunto ad un bivio.

    La provincia serba, comunque, può contare sul sostegno delle istituzioni dell’Unione Europea e delle organizzazioni regionali che vi operano e svolgono un continuo monitoraggio. Azione, questa, ben più difficilmente attuabile in Afghanistan, teatro lontano anche culturalmente dall’Occidente, che necessita di un’attenzione maggiore da parte della comunità internazionale. Il sottosegretario agli esteri Antonione ha illustrato le linee della politica di cooperazione italiana allo sviluppo, specificandone le peculiarità e l’importanza, oltre alle difficoltà.

    Impegno che dovrà continuare anche in futuro, trattandosi di zone ancora lontane dall’essere stabilizzate. Remondino, intervistato da Belgrado, ha raccontato in diretta il clima che si respira in Serbia a seguito della scomparsa di Milosevic, ed ha sottolineato l’assenza, al momento, di leader in grado di coagulare le frange nazionaliste. Se la popolazione serba avrà la capacità di metabolizzare l’uscita di scena dell’ex dittatore, questo sarà un segno di progresso e di una apertura democratica.

    La Botteri ha raccontato telefonicamente la sua esperienza di inviata nei Balcani e in Afghanistan, realtà ove i diritti umani e delle donne in particolare continuano a essere calpestati quale eredità del regime talebano, nonostante i progressi registrati nel cammino verso la democrazia. In conclusione del convegno Toni Capuozzo ha sottolineato che l’ Esercito italiano è stato capace in pochi anni di un radicale cambiamento che lo ha portato ai successi riconosciuti in tutte le operazioni cui è stato interessato e a competere brillantemente con Forze Armate di altri Paesi solo apparentemente più quotate.

    Rispetto delle culture dei Paesi ospiti e capacità professionali, fanno dei nostri militari impiegati oltre mare un esempio di successo tutto italiano. Il sindaco di Cividale prof. Attilio Vuga, nell’evidenziare l’importanza di questo convegno, ha annunciato che questo incontro avrà un seguito nel prossimo autunno, quando il Comune promuoverà un seminario sui Balcani, quale promessa alla costituzione di un osservatorio permanente sulle problematiche di quell’area geografica così particolare e importante per l’Italia.