Un compleanno speciale

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    Eccomi qui tornato a casa dopo i festeggiamenti dei 150 anni del Corpo degli alpini; tornato dicevo da Napoli con un po’ di delusione per una festa che pensavo fosse al pari quasi di un’Adunata o forse ancora di più, visto che un tale compleanno si fa una sola volta nella vita. Pensavo di trovare una Napoli imbandierata, manifesti, negozi addobbati per gli alpini ma già uscendo dalla stazione il nulla. Sembravamo, i giorni precedenti, dei marziani in giro per la città, da come ci guardavano turisti e cittadini. Girando e rigirando per le principali vie e corsi di Napoli, ho visto in tutto due manifesti, anche un po’ discutibili forse nell’immagine e nella scritta, ma non entro nel merito della scelta. Ma i cittadini napoletani? Non ne sapevano nulla: dal giovane titolare del mio b&b dove alloggiavo, alle pizzerie e ristoranti frequentati fino a dei militari in borghese incontrati casualmente che avevano fatto il servizio alpino alle trasmissioni a Bolzano. Le Frecce tricolori. Boh? Chissà perché passavano. Menomale che alpini, familiari e turisti hanno riempito la bella piazza Plebiscito anche se con una via così bella e ampia sul lungomare come via Caracciolo – via Ghiaia, una pur piccola sfilata ci stava bene. Grazie ugualmente a Napoli, all’Ana e alle Sezioni che ci hanno ospitato ma si poteva e si doveva dare e fare di più per un compleanno così speciale. In ogni caso buon compleanno alpini!

    Francesco Ramini, Sezione di Bolzano

    Caro Francesco, la manifestazione di Napoli è stata per gli alpini una festa carica di significati storici. Ed è stata organizzata attraverso confronti di mesi con autorità cittadine, questura, prefettura e Comando Truppe alpine, in collaborazione con l’Ana (Sezione di Napoli, Campania e Calabria in primo luogo, che pur con le sue ristrettissime forze ha letteralmente fatto miracoli). La manifestazione è stata costruita in luoghi determinati (prestigiosi) e tempi ristretti per non incidere troppo sulla realtà turistica della città, in ottobre affollatissima di visitatori da ogni parte del mondo. Credo che la presenza di 21 Bandiere di guerra e il sorvolo delle Frecce Tricolori siano state una summa di onori riservati alle penne nere che sarà ben difficilmente ripetibile. Posso comprendere anche il desiderio di sfilare, ma ricordo che la manifestazione era appannaggio delle Truppe alpine e non dell’Ana, che comunque era presente al massimo livello col Labaro e quasi tutti i vessilli sezionali. Quanto ai napoletani, è vero che la maggior parte di loro non era granché informata (anche se Tv, Tgr in testa e quotidiani locali ne hanno parlato diffusamente per giorni): ma è altrettanto vero che ci hanno accolto con grande simpatia. Del resto, non lo scopriamo noi, Napoli è un grande, caotico ed appassionato affresco, un’antica città di mare che all’improvviso ha scoperto di essere, per una coincidenza storica, anche “culla” degli alpini.