Un Centenario di storie

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    Sei convegni, di cui uno internazionale, tre mostre, ventisette conferenze, alcune replicate in diverse città: sono alcuni numeri del Comitato per il Centenario della Prima Guerra Mondiale. Ne parlo con il Presidente Luca Geronutti e il Coordinatore scientifico Renzo Giusto. «Il Comitato – è Geronutti a parlare – è stato costituito il 31 marzo 2015 presso lo studio del notaio Giuseppe Parazzini, ma l’idea era dell’anno precedente, da un’intuizione dell’allora Capogruppo Alessandro Vincenti, primo presidente del Comitato.

    Il gruppo alpini Milano Centro ha una lunga tradizione di eventi culturali. Questa volta volevamo dare vita a un’attività più strutturata. Abbiamo, quindi, ritenuto opportuno dotarci di una struttura che facilitasse un dialogo agile e diretto con il mondo accademico e militare». A scorrere l’elenco dei relatori ci si imbatte in storici di grande valore, come Gastone Breccia (Università di Pavia), Andrea Saccoman (Università Milano Bicocca), Gianluca Pastori (Università Cattolica), Sergio Tazzer (Centro Documentazione Storica sulla Grande Guerra di San Polo di Piave), Marco Cimmino (Società italiana di Storia Militare), Lorenzo Cadeddu (Presidente del Centro Studi Piero Pieri) e tanti altri.

    Domando a Giusto l’intento dell’intera attività: «Ci siamo proposti di approfondire con rigore temi rilevanti ma poco conosciuti, talvolta inediti, che diano un quadro aggiornato del periodo bellico. Poi abbiamo coinvolto i migliori studiosi. Sono nate collaborazioni appassionate. Un particolare non irrilevante: nessuno dei relatori ha voluto essere pagato…». Geronutti aggiunge: «Non abbiamo fondi a disposizione. Ci siamo dovuti ingegnare, coprendo le spese indispensabili di tasca nostra o con piccoli donativi di partecipanti entusiasti. Ciò che ha convinto tanti storici illustri a collaborare con noi è stata la qualità della proposta: il vero ‘miracolo’ non è stato quello economico, ma la collaborazione intellettuale e le fattive amicizie che ne sono derivate».

    Un esempio quella con Davide Zendri, collection manager del Museo Storico della Guerra di Rovereto. Quando nel 2018 il Comitato ha organizzato la mostra “Milano, gli Alpini e la Grande Guerra”, Zendri ha permesso che venissero esposti parecchi oggetti interessanti, conservati nei magazzini del museo e mai prima esposti. «È un’attività impegnativa – ricorda Renzo Giusto – ma sorretta da passione, studio ed amicizia. Soddisfazioni? Anzitutto l’interesse che il pubblico ha sempre mostrato, naturalmente anche il fatto che il nostro progetto è stato inserito nel ‘Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima guerra mondiale’ a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Poi è arrivato anche il Patrocinio della Commissione Europea, con tanto di logo».

    Moltissimo materiale si trova ora sul sito www.alpinimilanocentro.it, tra cui un’iniziativa davvero originale: «Abbiamo pubblicato sul nostro sito la scansione degli originali di tutti i bollettini ufficiali di guerra, giorno dopo giorno, dal 24 maggio 1915 all’11 novembre 1918 compresi gli atti parlamentari del 20 maggio 1915 con cui si decretò l’entrata in guerra ed ogni volta che veniva citato un avvenimento rilevante, abbiamo chiesto agli storici, nostri collaboratori, un approfondimento; per ora ne abbiamo pubblicati 105».

    Ad oggi un patrimonio rilevante resta a disposizione degli appassionati, sul sito e in parte anche sul canale YouTube: Comitato per il Centenario grande guerra. «Durante i duri mesi di lockdown abbiamo continuato gli incontri da remoto e abbiamo iniziato a registrarli. Ora abbiamo ripreso gli incontri in presenza, ma continuiamo a registrare e a mettere a disposizione gli interventi. Stiamo inoltre sbobinando tutti gli incontri. È in preparazione un ebook, per rendere accessibile a chiunque questo patrimonio».

    Con l’incontro del 21 ottobre scorso, sul Milite Ignoto, si può definire concluso il primo ciclo di lavoro del Comitato per il Centenario. Che però non ha nessuna intenzione di “mettersi a riposo”. «Si può dire che il Comitato stia trasformandosi in un Centro Studi. Continueremo a seguire gli eventi della storia italiana ed europea a un secolo di distanza…», conclude Geronutti.

    Marco Dalla Torre