Un arboreto, in memoria dei reparti alpini

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    Inaugurato a Sauze d’Oulx (Torino) dalla cooperativa di penne nere torinesi e valsusine Ciao Pais .

    È mattina, in Alta Valle di Susa. Di fronte al rifugio Ciao Pais, oltre l’ultima fila di abeti ed il pascolo che digrada rapidamente verso Les Clotes e il capoluogo di Sauze d’Olux, il primo sole d’una limpida giornata illumina le punte non ancora innevate sulla catena che, dall’altro lato della vallata, va dallo Chaberton (3.130 m.) al Séguret (2.910 m.).

    Alle spalle di chi osserva, attorno alla cancellata di metallo verde che delimita il parco e dentro al recinto, fervono gli ultimi preparativi. Tra poco verrà inaugurato l’Arboretum Alpinorum (Arboreto degli Alpini), un bosco di oltre duecento conifere pregiate e secolari che, a 1.900 metri di quota, nel cuore delle montagne olimpiche , ricorderà per sempre ogni reparto alpino dell’Esercito Italiano.

    Con questo intendimento Carlo Felice Castoldi, lo storico della sezione ANA di Torino, una quindicina di anni or sono iniziò a delinearne con scrupolo e amore il progetto: sui pendii del Col Bourget doveva nascere un arboreto , vale a dire un sito boschivo d’essenze arboree di pregio, sulla falsariga di quelli di Vallombrosa o del Colle della Maddalena, sulla collina torinese.

    Un posto degno, che in santità di fronde serbasse la memoria di tutte le nostre Unità alpine, dalla divisione, al reggimento, al battaglione, che furono, che sono e che auspicabilmente saranno. Ricercò, scrisse, disegnò mappe e loghi, interessò Provincia e Regione, bussò a decine di porte e finalmente potè consegnare ben più di un’idea inverata in un progetto agli amici alpini della antica Ciao Pais , la cooperativa di penne nere torinesi e valsusine costituita nel 1931 e, sino a pochi anni fa, proprietaria dell’omonimo Rifugio.

    A Franco Morra, che della Ciao Pais è ora il presidente, insieme ai consoci è toccato poi l’onore e l’onere di curare con competenza professionale, senza alcuna sovvenzione e con molti sacrifici economici, l’integrale realizzazione dell’opera che adesso è affidata alla cura del Comune di Sauze d’Oulx. Sono 6.400 metri quadrati di parco montano, attrezzato con canali di gronda, percorso da 500 metri di sentieri dotati di comode piazzole di sosta. Lungo 5 diversi itinerari, ben descritti sulla planimetria d’inizio percorso, si possono visitare comodamente le 188 targhe ed i 188 alberi che serbano la memoria dei nostri Reparti, per poi raggiungere il sagrato della cappella della Madonna della Neve, edificata quassù, nel 1940, dai veci dell’11º Alpini, battaglione Val Fassa.

    Questo arboreto li ricorda davvero tutti, da quelli sacrificatisi ad Adua ai reggimenti e battaglioni vittoriosi della Grande Guerra, ai nomi di gloria e martirio dell’ultimo conflitto , ha sottolineato nel suo intervento il gen. C.A. Carlo Cabigiosu. E Adriano Rocci, che rappresentava il presidente nazionale Corrado Perona, salutate le autorità militari presenti, tra cui il gen. C.A. Armando Novelli, comandante la Scuola d’Applicazione e reso o­nore ai vessilli delle sezioni ANA di Torino, Susa ed Ivrea, ha sottolineato il concetto di continuità tra tradizione e servizio in armi nel legittimo interesse dell’Italia.

    Guardando i volontari alpini della 34ª del Susa qui schierati per l’alzabandiera ha concluso con affetto ed orgoglio dobbiamo sentire a noi più che mai vicini gli alpini in armi che il dovere militare ha portato in Iraq ed in Afghanistan . (a.r.)