Un ammassamento faticoso

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    Certamente l’Adunata ha visto ancora una volta una grande partecipazione, ma purtroppo devo segnalare che il disservizio inerente l’ammassamento persiste e non si vuole migliorare, nonostante le continue segnalazioni dai singoli partecipanti e dai Gruppi. Non si vuol capire che chi sfila ha raggiunto un’età considerevole – io stesso sono del 1939 – e si è afflitti da acciacchi più o meno gravi. 

     

    Con queste premesse, e conoscendo i complessi problemi attinenti, dovuti anche ai numeri, mi chiedo se non si possa porre rimedio a quelle estenuanti soste in attesa della sfilata. Saremo sempre meno! I rimedi: basterebbe responsabilizzare i Gruppi invitandoli a preavvertire il numero dei partecipanti e fare da filtro, inibendo alle zone di ammassamento i non partecipanti civili o di altri Gruppi. Più puntualità e serietà dagli organizzatori. Si potrebbe anche iniziare dai Gruppi più disciplinati. Insomma vorrei più ordine e disciplina anche al fine di migliorare l’immagine, perché finora si è ragionato all’italiana e cioè: si è sempre fatto così. Ci potremmo fare aiutare, c’è il Servizio d’Ordine Nazionale, l’esercito, i volontari, ecc. Mi auguro che i responsabili leggano, ancora una volta, questo grido di dolore.

    Angelo Buscaini Gruppo di Bresso, Sezione di Milano

    Risponde Renato Genovese, Componente del Coa e responsabile della commissione manifestazioni nazionali

    Caro Angelo, ti rispondo senza alcuna vena polemica sui disservizi che lamenti. Il nostro mensile L’Alpino fornisce molte informazioni il mese prima dell’Adunata tra cui il presumibile orario di sfilamento delle varie Sezioni. Chiaramente puoi ben capire che radunare 70/80 mila persone (che equivalgono a una non piccola città) e farle sfilare non è un’impresa facile; identificare il punto in cui devono radunarsi e poi convogliarle verso la partenza è molto differente da un’adunata in caserma di cui avrai ricordo. Non dimenticare che si tratta di oltre 80 Sezioni e più di 4mila Gruppi. Mi dispiace che tu accenni a poca serietà degli organizzatori: ti posso assicurare che gli oltre 1.500 volontari che assicurano il corretto svolgimento dell’Adunata lo fanno con uno sforzo serio e immenso, sacrificando ore e giorni per avere l’orgoglio di portare nella propria città tutti gli alpini e perché tutti, anche tu, possiate essere protagonisti di un evento associativo unico in Italia e forse nel mondo. La nostra Adunata come ben sai è una testimonianza di appartenenza in cui i volontari della Sezione ospitante si impegnano in prima persona e il resto dei partecipanti contribuiscono, sopportando qualche disagio, al buon andamento della manifestazione. Caro Angelo, ti capisco, ma… la naja non finisce mai! E questo vuol dire restare giovani per sempre, almeno nello spirito! Con affetto, Renato