TRENTO – Il piastrino di Ferruccio

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    Il piastrino del fante da montagna Ferruccio Trevisan (classe 1915), del 55º rgt. brigata Marche di Treviso, è “tornato a baita”. Tutto è iniziato quando Mirco Stroppa, alpino del Gruppo di Telve di Sopra, ha ritrovato il piastrino e grazie alla collaborazione del capogruppo Vigilio Trentin sono iniziate le ricerche dei parenti. Così mi sono attivato dando il via a una perseverante ricerca durata svariati mesi tra Archivi di Stato, fogli matricolari, social network e contatti telefonici, richiedendo prima l’autorizzazione al Centro documentale (ex Distretto militare) e alla locale stazione dei carabinieri che hanno autorizzato la ricerca e la successiva riconsegna.

    Ferruccio è stato un fante inviato in guerra in Grecia e Albania con il suo reggimento dal 1941 al 1943; in seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943 venne catturato dai tedeschi e condotto in prigionia in Germania ovest, poi liberato dagli alleati il 15 aprile 1945 e successivamente rientrato in Italia con mezzi di fortuna. Ferruccio è “andato avanti” nell’ottobre del 1999. A gennaio gli alpini riescono a mettersi in contatto con la nipote, Elisa Borsato; a marzo il Gruppo incontra Elisa e la sua famiglia a Treviso, depongono una piccola corona presso la tomba di Ferruccio in segno di rispetto verso di lui e verso tutti i soldati che hanno vissuto gli orrori della guerra.

    La fine di questo “percorso della memoria” è culminato nella sede del Gruppo Città di Treviso con la riconsegna ai familiari di Ferruccio, del piastrino incorniciato insieme alla medaglia d’onore. C’erano gli alpini del Gruppo di Treviso, del Gruppo di Telve di Sopra, i rispettivi sindaci, i vessilli delle Sezioni di Treviso e di Trento, la Sezione dei fanti di Telve di Sopra e di Treviso, il vicepresidente della Regione Trentino-Alto Adige, il prefetto di Treviso, alcune associazioni combattentistiche e d’Arma e tutti coloro che hanno contribuito a vario titolo alla ricerca e al ritrovamento dei familiari di Ferruccio. Felici di aver portato a termine questa importante missione, desideriamo ringraziare gli alpini Città di Treviso e il capogruppo Maurizio De Biasio per tutto l’aiuto dimostrato, certi che nell’organizzazione di questa cerimonia ci sia la vera essenza del valore alpino.

    Devis Colme