NOVARA – Marano Ticino agli alpini

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    Il Gruppo di Marano Ticino ha fortemente voluto la realizzazione di un monumento dedicato agli alpini. L’idea nasce subito dopo la celebrazione del 30º anniversario della fondazione del Gruppo, nel 2018 ma la pandemia ha fatto slittare l’iniziativa; finalmente il 18 settembre scorso l’idea è diventata realtà grazie alla sinergia con l’amministrazione comunale e con il sindaco di Marano Ticino, Franco Merli, che nell’occasione ha voluto intitolare l’area sulla quale è collocato il monumento, “Largo Alpini d’Italia”.

    Grande piacere e orgoglio hanno suscitato nei componenti del Gruppo i saluti e gli auguri formulati dal gen. C.A. Francesco Paolo Figliuolo, che ha ricordato in particolare quanto gli alpini di tutta Italia hanno fatto nel periodo del Covid, e del gen. C.A. Giorgio Battisti, già comandante Corpo di Reazione Rapida della Nato in Italia, che è stato ospite in occasione del 30º del Gruppo. La cerimonia è avvenuta alla presenza di numerose autorità civili, militari e religiose, del presidente della Sezione di Novara Marco Caviggioli e di Ettore Superina, comandante del Servizio d’ordine nazionale dell’Ana e di molti gruppi alpini.

    Un particolare grazie al Comando del 1º Nizza Cavalleria, che dal 2002 fa parte della brigata Taurinense, che ha consentito la presenza di due Dragoni come guardie d’onore, presenza che oltre a conferire una ancora maggiore solennità alla cerimonia, vuole testimoniare e confermare la riconoscenza che le comunità hanno verso i nostri reparti in armi. Prima delle inaugurazioni sono stati resi gli onori ai Caduti con deposizione della corona di alloro al monumento nel cortile delle locali scuole elementari.

    Dopo lo scoprimento della nuova targa a “Largo Alpini d’Italia”, è stato scoperto anche il monumento composto da una scultura del mastro scalpellino e artigliere da montagna Mario Golzani che rappresenta l’alpino e da un’altra che ricorda, attraverso gli stemmi, le brigate alpine (nella foto). Altro momento molto carico di significato è stata la collocazione nel monumento di una “coppetta russa” contenente la terra del Don, custodita dal Gruppo di Marano Ticino dal 1993 e consegnata da alcuni alunni delle scuole elementari di Marano Ticino. I giovani hanno partecipato numerosi, accompagnati dai loro docenti e hanno deposto simbolicamente un fiore a ricordo di quanti non sono tornati a baita.

    La fanfara alpina “Bandella del Lago Maggiore ha eseguito gli inni di rito previsti dal cerimoniale e ha accompagnato con i suoi brani il corteo per le vie cittadine fino al monumento ai Caduti. Il parroco di Marano Ticino, don Andrea Massarotti, dopo la benedizione del monumento, ha celebrato la Messa accompagnata dai canti della corale San Giovanni Battista di Marano Ticino che, dopo la Preghiera dell’Alpino, ha egregiamente eseguito Signore delle Cime, degna chiusura di una vibrante celebrazione. Il Gruppo vuole ringraziare e ricordare con affetto il parroco di Marano Ticino don Giovanni Bossi, “andato avanti”: è stato un grande amico degli alpini e ha voluto ricordarci nelle sue ultime volontà con una generosa donazione.